Mercato rinnovabili
Rinnovabili, –75% di investimenti per l’Italia
L'Italia passa da 1 miliardo di dollari a 262 milioni, nel confronto tra i primi 9 mesi 2014 e 2013. Gli investimenti globali invece tornano a crescere
Photo: pixabay
Le energie rinnovabili in Italia stanno perdendo sempre più la capacità di attrarre investimenti. Non è una novità: l’analisi di Bloomberg New Energy Finance non fa che evidenziare un problema già esistente; ma nei dati registrati dalla società di consulenza stride ancora di più la situazione italiana (e, in generale, europea) a confronto con la tendenza globale di un ritorno della crescita degli investimenti nel settore dopo un biennio di declino.
L’Italia passa da 1 miliardo di dollari a soli 262 milioni, nel confronto tra i primi 9 mesi del 2014 e il corrispondente periodo 2013. Ciò è diretta conseguenza, affermano gli analisti, dell’impatto “sulla fiducia degli investitori dovuto ai tagli retroattivi a sostegno dei progetti solari esistenti”.
È un autentico crollo, che stride ancor di più se si pensa che a livello globale si è registrata un incremento del 16% degli investimenti; solo nel confronto tra luglio e settembre 2013 e il corrispettivo trimestre 2014 si è passati da 48,9 miliardi di dollari a 55 miliardi, con una crescita quindi del 12%.
Il… sole (non solo metaforico) brilla decisamente in Cina, dove si è registrato nel terzo trimestre un nuovo record: sempre tra luglio e settembre di quest’anno gli investimenti della Repubblica Popolare sono stati di 12,2 miliardi di dollari rispetto ai 7,5 miliardi dell’analogo trimestre dello scorso anno. La Cina sta costruendo un gran numero di progetti fotovoltaici collegati alla sua rete principale: BNEF prevede che i suoi impianti solari raggiungeranno i 13-14GW nel 2014, quasi un terzo della capacità solare installata a livello globale. Ma non ce’è solo la Cina: il Giappone, sempre nel periodo considerato, ha evidenziato un aumento di investimenti del 17%, anche in questo caso con prevalenza dell’energia solare. Solare, ma anche eolico e geotermia quindi dimostrano di essere attraenti, mentre in Europa si confermano le difficoltà del settore: qui, tra luglio e settembre sono stati stanziati solo 8,8 miliardi, il dato più basso da più di otto anni, in decrescita rispetto a 12,1 miliardi di dollari di un anno fa. A parte la Francia, che evidenzia un aumento a 1,4 miliardi dai 951 milioni del terzo trimestre 2013, il resto è da dimenticare: dell’Italia abbiamo già detto; nel Regno Unito si è passati da 3,1 miliardi a 789 milioni e anche la Germania ha subito un calo, passando da 1,6 miliardi a 1,5 miliardi di dollari.
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L'autore
Andrea Ballocchi
Andrea Ballocchi, giornalista e redattore free lance. Collabora con diversi siti dedicati a energie rinnovabili e tradizionali e all'ambiente. Lavora inoltre come copywriter e si occupa di redazione nel settore librario. Vive in provincia di Milano.
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