Pubblica amministrazione
Più efficienza energetica nelle scuole italiane
Secondo uno studio di Rse, è possibile tagliare anche del 35% la bolletta elettrica degli istituti scolastici italiani
L’efficienza energetica non è soltanto circoscritta a famiglie e imprese. Come tutti quanti abbiamo avuto modo di constatare nei rapporti con il mondo del pubblico, negli edifici della Pubblica amministrazione italiana non regna certo la massima attenzione al contenimento dei consumi, tra luci accese, riscaldamento al massimo anche quando non serve e infissi perlomeno del secolo scorso. Uno studio elaborato dal Dipartimento di sviluppo dei sistemi elettrici di Rse (Ricerca sul sistema energetico) si è focalizzato sugli edifici scolastici italiani, evidenziando che c’è molto margine per aumentarne l’efficienza.
Il problema, in questo caso, nasce dal fatto che il 50 per cento del patrimonio scolastico italiano è stato costruito fra gli anni ‘60 e ‘80, utilizzando nel 60 per cento dei casi mattoni forati, quindi senza coibentazione né isolamento termico e, in genere, non è mai stato oggetto di riqualificazioni energetiche. Eppure sarebbe possibile ottenere un risparmio del 35% sui consumi energetici, attraverso alcuni semplici interventi.
Ad esempio, attraverso la sostituzione delle lampadine con modelli ad alta efficienza e basso consumo, al ricambio degli infissi e alla coibentazione di pareti e solai, oltre al controllo delle temperature di esercizio degli impianti, si potrebbe ottenere un risparmio medio di 13.000 euro annui per istituto, su una bolletta media che oggi si aggira sui 40.000 euro l’anno.
Più nel dettaglio, la ricerca prevede tre diverse tipologie di intervento con altrettanti passaggi che potrebbero migliorare di volta in volta in maniera maggiore l’efficienza energetica delle scuole, anche con la sostituzione degli impianti termici con sistemi a maggior efficienza e con l’isolamento a terra e l’uso di pompe di calore elettriche.
I costi dell’efficienza- peraltro previsti dal decreto legge 5/12 – sono stati stimati nello studio di Rse in circa 170 euro al metro quadro. Un dato che proiettato, ad esempio, su una scuola dell’infanzia che mediamente occupa 800 metri quadrati, comporterebbe un investimento di circa 130.000 euro, che potrebbe essere ammortizzato nell’arco di 16-20 anni. Un periodo in realtà non brevissimo, ma occorre considerare anche la spinta delle normative europee, che comunque impongono una maggiore efficienza del patrimonio immobiliare della Pa.
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- pompe di calore
- riqualificazione energetica
L'autore
Gianluigi Torchiani
Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili
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