Piccolo idroelettrico a quota 46 TWh
E' on-line la banca dati centrale HYDI, realizzata da ESHA, per monitorare l'idroelettrico nei Paesi UE a 27
Il piccolo idroelettrico (a livello europeo sono gli impianti con potenza inferiore ai 10 MW) produce più di 46 TWh di elettricità all’anno nei paesi appartenenti alla UE 27, e si stima possa raggiungere i 54,7 TWh entro il 2020. Oggi, il solo piccolo idroelettrico è sufficiente a fornire energia a più di 13 milioni di famiglie in Europa. Contribuisce ad evitare ogni anno 29 milioni di tonnellate di CO 2 , che si traduce in un costo per CO 2 evitata di circa 766 milioni di euro all’anno.
E’ quanto rivela la banca dati centrale HYDI, partita ieri. E’ realizzata da ESHA nell’ambito del progetto europeo SHP Stream Map, che contiene dati riguardanti energia, mercato e policy sul settore idroelettrico nei paesi dell’UE-27. Il database è liberamente accessibile al pubblico.
Comprende informazioni che vanno dai dati sul numero degli impianti, agli investimenti e alle variabili economiche, oltre che informazioni sulla policy e sui quadri legislativi. APER, come partner nel progetto SHP Stream Map, ha curato la raccolta dati per
l’Italia.
Attualmente l’importanza delle piccole centrali idroelettriche sta aumentando anche grazie alla capacità che stanno sviluppando, e che avranno sempre più in futuro, di svolgere un ruolo primario nella gestione dei carichi della rete. I piccoli impianti idroelettrici, inoltre, utilizzano fonti locali di energia, consentendo di aumentare la sicurezza dell’approvvigionamento energetico e di ridurre le distanze di trasporto dell’energia, con conseguenti minori perdite di trasmissione. Questo decentramento favorisce lo sviluppo delle comunità locali, generando fonti di reddito e creando posti di lavoro sul territorio. Ulteriori opportunità di crescita per l’economia locale derivano poi dagli interventi di
potenziamento e rifacimento di migliaia di siti abbandonati sparsi in tutta Europa: questo permetterà non solo di aumentare la produzione di energia elettrica, ma anche di migliorare le condizioni ambientali dei siti.
Nonostante questi evidenti vantaggi ed opportunità, i curatori del database registrano che il settore del piccolo idroelettrico trova ancora difficoltà al suo sviluppo: “procedure di rilascio delle concessioni per l’uso delle acque costose, complicate e non trasparenti, un’applicazione non armonizzata della Direttiva Quadro Acque e l’opposizione locale rimangono i più grandi ostacoli per il settore”, si legge nella nota di presentazione del database.
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L'autore
Pierluigi Fanghella
Editore. La passione per le tematiche legate alla sostenibilità ambientale l’ha spinto a progettare una rivista: Tekneco. Lo studio e l’approfondimento di questi temi lo impegnano in prima persona per sensibilizzare alla responsabilità e al rispetto delle risorse comuni. Un impegno che costruisce, giorno dopo giorno, grazie all’informazione.
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