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Niente feeling fra industria green e decreto Sviluppo | Tekneco

Niente feeling fra industria green e decreto Sviluppo

Le associazioni di categoria insorgono per difendere le rinnovabili, chiedendo stabilità normativa e concertazione tra governo e industria

Scritto da il 07 novembre 2011 alle 9:00 | 3 Commenti

Niente feeling fra industria green e decreto Sviluppo

Photo: Claudio Andrea Gemme, presidente di Confindustria Anie


Il decreto Sviluppo fa discutere e provoca reazioni. Anter, l’associazione per la tutela delle energie rinnovabili, chiede infatti la modifica dell’articolo 9, che prevede l’adeguamento del sistema di incentivi alla media europea. “Non si tiene conto che la media comprende anche Paesi come la Germania– ha dichiarato Antonio Rainone, presidente di Anter – dove lo stesso governo finanzia la ricerca e promuove l’export e dove vi sono economie di scala per un settore che ha avuto uno sviluppo negli ultimi 10 anni. In Italia nel momento in cui il mercato risponde bene, in particolare negli impianti fino a 20 kW, non è opportuno ridurre le tariffe, visto che una riduzione vi è già stata rispetto al III Conto Energia, e soprattutto in considerazione del fatto che il IV Conto Energia prevede una coerente riduzione nel corso dei prossimi anni”.

Ma a insorgere è anche il Gifi, il Gruppo imprese fotovoltaiche italiane che fa parte dell’Anie. In questo caso a essere sotto accusa sarebbe l’articolo 45 del decreto Sviluppo, che prevederebbe una remunerazione diversa degli impianti a seconda delle località installate: riducendola al Sud dove l’irraggiamernto è maggiore. “Ancora una volta si andrebbero a modificare gli scenari e le normative, creando una situazione di incertezza e rallentando gli investimenti”, ha spiegato Claudio Andrea Gemme, presidente di Confindustria Anie, che ha trovato eco anche nelle altre associazioni di categoria delle rinnovabili: Assosolare e Aper. Ne è nata un’azione congiunta che deplora l’inserimento, nella bozza di decreto Sviluppo, di una perequazione degli incentivi per il solare fotovoltaico a meno di cinque mesi dalla già tormentata approvazione ed entrata in vigore del IV Conto Energia. Secondo le tre associazioni “non è accettabile vedere messa ancora una volta in discussione la regolamentazione di un settore come il fotovoltaico, che occupa ormai un posto importante nel comparto energetico e nell’economia italiana”. La richiesta è quella di avere una maggiore stabilità normativa e la certezza di diritto sulla regolamentazione del settore, senza scorciatoie, come il paventato condono. Risultati che si possono ottenere, secondo le associazioni, solo attraverso una maggiore concertazione tra Governo e industria.


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L'autore

Nadia Tadioli

Giornalista professionista, collabora per diverse riviste e siti internet. Il filo conduttore è il tema ambientale, che esplora con entusiasmo in tutte le sue declinazioni. Negli ultimi anni si è dedicata soprattutto ai temi delle energie rinnovabili e del risparmio energetico.


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