“L’eolico italiano in crisi”, l’allarme di Anev
Nel 2010 c'è stato il primo declino del settore: -25% di potenza installata. Colpa del crollo dei certificati verdi, secondo l'associazione
Per la prima volta, il mercato dell’eolico italiano segna un declino: nel 2010 la potenza installata è calata del 25 per cento rispetto all’anno prima, a quota 948 MW, accusa Anev (Associazione nazionale energia del vento).
La causa principale, secondo Anev, è il crollo dei certificati verdi (-40 per cento), che “ha determinato apprensione e sfiducia sia degli investitori che del sistema finanziario”, scrive Aniev. Sono poco propensi a investire in “un settore che fino all’anno scorso aveva potuto contare su un sistema incentivante funzionale con determinati punti di riferimento che garantivano agli operatori seri e preparati il ritorno degli investimenti effettuati, ma che ora si trova a confrontarsi con un quadro di grande incertezza e preoccupazione sui prossimi provvedimenti”.
“La potenza cumulativa raggiunta di 5.797 MW al 31 dicembre 2010 potrebbe ancora consentire il raggiungimento dei valori necessari per ottemperare all’obbligo comunitario, ma solo mediante un tempestivo adeguamento della normativa, che deve coniugare l’esigenza di pervenire alla crescita imposta ed accettata della percentuale di contributo delle rinnovabili sino al 17% di energia primaria, con la messa in opera degli strumenti idonei ed efficaci per il raggiungimento di tale obiettivo”, continua la nota dell’associazione.
L’auspicio è che “il Governo intervenga tempestivamente con la modifica e l’emanazione tempestiva del il D. Lgs. di recepimento della Dir. Com. 2009/28 al fine di far ripartire il comparto eolico che è esportatore di tecnologia e che può contribuire al rilancio e alla ripresa industriale del nostro Paese, oltre ai noti benefici ambientali e occupazionali connessi”. “Le recenti modifiche dei procedimenti autorizzativi che garantiscono la trasparenza del percorso amministrativo, il Protocollo di legalità sottoscritto dall’Anev, il Piano di Azione Nazionale inviato a Bruxelles lo scorso agosto e le Linee Guida pubblicate sempre da questo esecutivo dopo sette anni di attesa hanno finalmente creato un quadro certo entro cui gli investitori seri possono operare senza intasare di domande gli enti preposti e bloccando le possibili speculazioni”.
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L'autore
Pierluigi Fanghella
Editore. La passione per le tematiche legate alla sostenibilità ambientale l’ha spinto a progettare una rivista: Tekneco. Lo studio e l’approfondimento di questi temi lo impegnano in prima persona per sensibilizzare alla responsabilità e al rispetto delle risorse comuni. Un impegno che costruisce, giorno dopo giorno, grazie all’informazione.
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