Ecomondo e Città sostenibile 2013
Le rinnovabili sono al centro della green economy
Nel corso dei recenti Stati generali della Green economy sono state diffuse una serie di proposte per aiutare lo sviluppo del comparto
Il rilancio green dell’economia italiana passa per una svolta sostenibile nella generazione dell’energia: anche le conclusioni degli Stati generali della green economy, che si sono svolti nei giorni scorsi nell’ambito della fiera Ecomondo di Rimini, hanno confermato il ruolo della green energy, che però ha bisogno di una serie di novità normative per non arrestarne l’impetuoso processo di sviluppo.
Innanzitutto occorre fare chiarezza sulla spinosa questione degli incentivi: gli Stati generali aprono alla possibilità di un progressivo superamento dell’attuale sistema di sussidi, alleggerendo così il carico per i consumatori finali (che con le loro bollette hanno sinora sostenuto lo sviluppo delle fonti pulite).
Al contempo, però, è necessario fissare obiettivi di sviluppo delle rinnovabili al 2030 agendo su piani diversi, quali la semplificazione di norme e procedure, nonchè con l’istituzione di un fondo di garanzia; inoltre occorrerebbe introdurre un meccanismo di detrazioni fiscali che favorisca l’aumento degli investimenti, dell’occupazione e produca nuove entrate.
Altrettanto importante è ritenuto il varo di un programma nazionale di misure per l’efficienza e il risparmio energetico, che ricomprenda una serie di misure ormai attese da anni. Prima fra tutte la stabilizzazione della detrazione del 65% sulla riqualificazione energetica. Le richieste sono anche di attivare un fondo di garanzia per il teleriscaldamento, nonché di rafforzare l’uso ambizioso e rigoroso degli standard tecnologici (dagli elettrodomestici ai motori elettrici, dall’illuminazione agli edifici); in linea generale le Pmi andrebbero maggiormente supportate per attuare una efficace e salvifica riduzione dei consumi.
L’intero settore delle energie verdi, infine, potrebbe trarre giovamento da quella che è forse la proposta più concreta degli Stati generali, ossia l’adozione di un Piano nazionale per l’occupazione giovanile nella green economy: il Piano si baserebbe, innanzitutto, su una riduzione, per tre anni, del prelievo fiscale e contributivo per l’impiego di giovani. Un elemento che potrebbe ridare ossigeno a un settore in questi anni colpito da molte, troppe, crisi societarie. In occasione di Ecomondo 2013 Tekneco ha intervistato Edo Ronchi, componente del Consiglio nazionale della Green economy.
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L'autore
Gianluigi Torchiani
Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili
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