Smart energy
Le rinnovabili possono garantire il fabbisogno delle isole minori
In Italia queste aree sono ancora alimentate esclusivamente con le fonti fossili. Ma all'estero il passaggio alle fonti pulite è già avvenuto
In questo periodo estivo è più facile che gli italiani (ma non solo) frequentino le numerose isole minori al largo della Penisola. Probabilmente in pochi, tra i turisti, si chiedono in che modo sia prodotta l’elettricità indispensabile a rendere fruibile il soggiorno in questi autentici paradisi naturalistici. La risposta è che, purtroppo, la provenienza dell’energia è fossile. Infatti queste località, non essendo connesse alla rete elettrica nazionale, devono prodursi autonomamente l’elettricità necessaria, ma oggi lo fanno essenzialmente attraverso centrali termoelettriche composte da piccoli motori diesel, mentre la distribuzione è realizzata attraverso reti a media e bassa tensione, di estensione assai limitata.
Oltre all’impatto ambientale dettato dall’impiego di tecnologie di generazione non pulite, i sistemi elettrici di queste piccole isole soffrono anche di altri problemi: sono pericolosamente dipendenti dall’approvvigionamento da remoto del combustibile, mentre risulta estremamente difficile bilanciare domanda/offerta dei servizi energetici, in assenza di collegamenti con aree circostanti per modulare l’offerta. Senza contare che, proprio per il massiccio afflusso di turisti nei mesi estivi i carichi elettrici sono molto variabili, fattore che certo non aiuta l’efficienza del sistema. Infatti le bollette pagate dai residenti sono estremamente elevate.
Eppure l’alternativa è a portata di mano: rinnovabili più smart grid. È possibile cioè ragionare su un sistema energetico 100% rinnovabile, facendo concrete le innovazioni in corso sui sistemi di distribuzione, produzione e stoccaggio dell’energia. Il progetto Isole Smart Energy, lanciato recentemente da Legambiente, cercherà di applicare questi obiettivi alle isole di Favignana, Giglio, Lampedusa, attraverso il coinvolgimento della popolazione e delle istituzioni locali. Un’impresa impossibile? In realtà l’associazione ambientalista ha raccolto in un dossier 11 casi di piccole isole nel mondo che hanno già avviato questa transizione energetica. Tra queste c’è il caso dell’isola di Hierro in Spagna, che dallo scorso anno ha raggiunto la piena autosufficienza energetica proprio grazie alle energie rinnovabili. Dal giugno 2014 i 10.162 abitanti residenti usufruiscono, per la produzione di energia elettrica, di un sistema di impianti idroelettrici, composti da due bacini d’acqua con un dislivello di 682 m e una capacità di 700 mila m3 di acqua e una stazione di pompaggio da 6 MW, e da impianti eolici con 5 turbine per totali 11,5 MW, integrati assieme. Evitando così l’emissione di quasi 19.000 tonnellate di CO2 l’anno. Un esempio che, si spera, possa essere presto replicato anche alle nostre latitudini.
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L'autore
Gianluigi Torchiani
Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili
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