Energie rinnovabili
In Italia nasce un nuovo polo delle rinnovabili
Il terzo operatore italiano controllerà 600 MW di capacità, soprattutto eolica
In Italia esiste soltanto un operatore del settore rinnovabili di dimensioni paragonabili a quelle dei gruppi internazionali, ossia Enel Green Power. Tutte le altre società sono infatti ridotte, spesso troppo, per competere con successo. In estate, però, c’è stato un importante movimento: F2i, Edison ed Edf Energies Nouvelles hanno stipulato un accordo che porterà alla nascita del terzo operatore nel settore delle energie rinnovabili in Italia e che controllerà circa 600 MW di capacità (prevalentemente eolica) a seguito dell’accorpamento degli impianti di Edison ed Edf. L’operazione prevede la costituzione di una società in cui F2i avrà il 70% e una holding partecipata da Edison ed Edf il 30%. Edison avrà l’83% della holding, Edf il 17%. Contestualmente verrà costituita una nuova società del gruppo Edf che fornirà i servizi di Operation & Maintenance. Traducendo dal complicato linguaggio finanziario, F2i, il fondo infrastrutturale guidato da Vito Gamberale, investirà 319 milioni per avere il 70% del terzo operatore delle energie rinnovabili in Italia, acquistando il controllo delle attività di Edison e di una parte di Energies Nouvelles (Edf). Può suonare strano che le utility rinunciano ai propri asset nelle rinnovabili (vista anche la crisi del termoelettrico) ma, dato l’elevato livello di indebitamento che spesso caratterizza questi gruppi, le attività “non core” sono quasi sempre le prime a essere cedute. Edison ritirerà, a prezzo fisso, tutta l’energia prodotta dal nuovo polo delle rinnovabili, ottimizzandola poi con il proprio portafoglio produttivo, mentre la management company svolgerà l’attività di O&M degli impianti, garantendone le performance tecniche e la disponibilità. F2i agirà come partner strategico e investitore istituzionale di lungo periodo, tanto che, come ha chiarito Gamberale in un’intervista a Il Sole 24ore, l’operazione è ritenuta soltanto il punto di partenza per creare un polo aggregante, con l’obiettivo di diventare il numero uno italiano nell’eolico. Tra i possibili target ci sarebbero gli asset italiani di E.On (328 MW) e gli impianti italianiche Edf controlla con l’operatore altoatesino Fri-El (232MW).
Condividi
Tag
L'autore
Gianluigi Torchiani
Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili
Ultimi articoli
Più letti della settimana
- Come scegliere una stufa a pellet : Consumi, costi e dati tecnici sono i parametri riportati sull’etichetta dell’apparecchio e le caratteristiche della stan...
- NovaSomor vince la prima edizione del Klimahouse Startup Award : La startup di Rimini ha ideato un motore solare termodinamico a bassa temperatura applicato al sollevamento delle acque...
- Tutti gli studi : ...
- Amianto, quando la minaccia si nasconde in casa : Chi chiamare se sospettiamo di avere manufatti o coperture in cemento-amianto a casa nostra...
- Pellet di qualità, istruzioni per l’acquisto : Quali sono i parametri utili per il consumatore all’acquisto del pellet? Qualità, innanzitutto, ma anche la lettura dell...