Il Piemonte all’attacco del fotovoltaico deturpante
Anche il Piemonte, come la Toscana, stabilisce dove non potranno essere installati impianti fotovoltaici a terra, a tutela del paesaggio
Entra in vigore la decisione della giunta regionale piemontese che individua le aree e i siti non idonei per il fotovoltaico a terra, approvata nell’ultima seduta del 14 dicembre.
L’intento è chiaro dalle parole di Massimo Giordano, assessore regionale all’Energia: tutelare il paesaggio contro gli eccessi. “Ci siamo presi la responsabilità di procedere, in modo tempestivo e inequivocabile ad una prima individuazione delle aree in cui non si deve assolutamente costruire un impianto fotovoltaico. Seppur più pulito e adatto al clima, questo può diventare un elemento incontrollato che deturpa porzioni di paesaggio piemontese”.
“Lo abbiamo fatto con la consapevolezza di dire una parola chiara proprio per aiutare lo sviluppo del fotovoltaico, fino ad ora frenato da non chiare istruzioni per l’uso”.
Ai sensi dell’atto regionale sono stati individuati come non idonei all’installazione di impianti fotovoltaici a terra i siti e le aree seguenti:
1. aree sottoposte a tutela del paesaggio e del patrimonio storico, artistico e culturale e specificamente i siti inseriti nel patrimonio mondiale dell’UNESCO, le aree interessate dai progetti di candidatura a siti UNESCO, i beni culturali e paesaggistici, le vette e i crinali montani e pedemontani, i tenimenti dell’Ordine Mauriziano;
2. aree protette nazionali e regionali e siti di importanza comunitaria nell’ambito della Rete Natura 2000;
3. aree agricole ricadenti nella prima e seconda classe di capacità d’uso del suolo, aree di produzione di prodotti DOCG e DOC e terreni agricoli irrigati con impianti irrigui realizzati con finanziamenti pubblici;
4. aree in dissesto idraulico e idrogeologico.
Il documento prevede anche alcune aree “di attenzione” che, pur senza essere comprese tra le aree inidonee, richiedono un particolare livello di attenzione nella valutazione dei progetti in quanto presentano elementi di criticità paesaggistica, ambientale e correlata alla presenza di produzioni agricole ed agroalimentari.
La Toscana pochi giorni fa ha deliberato per limitare gli impianti fotovoltaici a terra. In questa fase le Regioni italiani si trovano nella difficile scelta di un compromesso tra energia pulita e tutela del patrimonio paesaggistico. Vedremo come si regoleranno le diverse giunte. Come dire: l’Italia prepara proprio in questi giorni la sua prima fase di convivenza piena, e a lungo termine, con le energie del futuro.
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L'autore
Pierluigi Fanghella
Editore. La passione per le tematiche legate alla sostenibilità ambientale l’ha spinto a progettare una rivista: Tekneco. Lo studio e l’approfondimento di questi temi lo impegnano in prima persona per sensibilizzare alla responsabilità e al rispetto delle risorse comuni. Un impegno che costruisce, giorno dopo giorno, grazie all’informazione.
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