Illuminotecnica
Il led illumina il mercato
L’entrata di Philips negli Usa e quella di Panasonic in Europa sono segnali di una crescente diffusione dei diodi anche nel mercato consumer
Photo: Mike Deal aka ZoneDancer
La tecnologia Led sta prendendo sempre più piede e si candida ad essere la protagonista anche nel segmento del largo consumo. Due notizie confermano questa previsione: la prima è il lancio sul mercato Usa della nuova lampadina a diodi della Philips che ha fatto parlare di sé per l’incredibile durata accreditata: 20 anni. Ha sbaragliato la concorrenza (dopo una serie di test durati un anno e mezzo) ed è stata selezionata dal Dipartimento dell’Energia statunitense per diventare l’alternativa ufficiale alla lampadina tradizionale a 60 Watt. Il suo costo è di 20 dollari.
Pochi giorni dopo è arrivato l’annuncio di Panasonic: lancerà a luglio sul mercato europeo una lampada a Led trasparente che emana la stessa luminosità di una lampadina a 40W. Il gruppo nipponico crede molto nelle potenzialità di questa tecnologia tanto che ha parlato di obiettivi di vendita pari a un miliardo di euro nell’anno fiscale 2013 e di almeno il doppio nel 2016, per ottenere una quota del 10% nel mercato globale.
Ecco che cominciano ad assumere caratteri sempre più concreti le stime fatte dalla McKinsey & Company nel proprio rapporto “Lighting the way: perspectives on the global lighting market” pubblicato nel 2011 secondo cui nel 2016 la penetrazione dei Led nel mercato del general lighting arriverà al 43%. A oggi, a livello globale, gli impianti a tecnologia Led coprono circa il 7% di tutto il mercato.
I fattori vincenti della diffusione Led
Quali saranno allora i fattori che determineranno la piena diffusione nel futuro dei diodi luminosi? Secondo Gianni Forcolini, docente in Lighting Design alla Facoltà del Design presso il Politecnico di Milano, “lo scenario è fortemente caratterizzato da provvedimenti Ue che limitano fortemente la produzione e l’importazione di lampade convenzionali a seguito di precise direttive Ue. Il consumatore dovrà prendere in esame alternative diverse” e il Led si candida a essere una ipotesi convincente: “si pensava che l’alternativa più verosimile fosse la fluorescente compatta. Tuttavia qualitativamente non è paragonabile a quelle alle lampade a filamento mentre la tecnologia Led è confrontabile quanto a qualità cromatica”, prosegue Forcolini, che segnala un altro punto a suo favore: i”prezzi di acquisto si stanno progressivamente assestando al ribasso e proprio questo è stato finora lo scoglio principale alla diffusione del prodotto. Con i prezzi più bassi i vantaggi economici legati ai bassi consumi saranno una realtà e prevediamo che lo sviluppo dei led sarà notevole”.
Proprio il docente del Politecnico ed esperto in materia prevede che nell’arco di un anno e mezzo o due i prezzi “cominceranno a essere interessanti, non proprio competitivi con le fluorescenti o le alogene ma sicuramente almeno un 50% più bassi di quelli attuali. Però occorre considerare la durata di vita: un’alogena può durare 3/4000 ore, la fluorescente varia da 7000 a 9000 ore, con i Led andiamo a moltiplicare almeno 5 volte questi parametri. Vuol dire che un ricambio che con le altre tecnologie si fa circa ogni due anni con i led si fa ogni 10 anni”.
Altro importante pregio dei dispositivi a diodi luminosi è la loro ampiezza d’utilizzo. “Non si tratta infatti solo una lampada che va a sostituire solo quelle tradizionali ma la versatilità di questa tecnologia è davvero notevole e tutta la produzione illuminotecnica è attraversata da questo flusso innovativo costituito dalla optoelettronica. Ogni grande marchio si sta attrezzando per diversificare notevolmente il prodotto con un’offerta imponente”.
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L'autore
Andrea Ballocchi
Andrea Ballocchi, giornalista e redattore free lance. Collabora con diversi siti dedicati a energie rinnovabili e tradizionali e all'ambiente. Lavora inoltre come copywriter e si occupa di redazione nel settore librario. Vive in provincia di Milano.
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