Tekneco #14 - Vedogreen
Green Finance Day: l’economia riparte dal “verde”
L’industria green europea quotata produce un giro d’affari pari a circa 23 miliardi di euro e capitalizza complessivamente circa 13 miliardi di euro
“Articolo a firma di Gianni Parti”
Con una crescita media dei ricavi nel 2012 pari al 3% e una marginalità del 25%, la più elevata a livello europeo (Ebitda margin medio del 16%), la Green Economy si conferma ancora una volta un’opportunità per il rilancio dell’economia italiana ed europea. L’industria green europea quotata produce un giro d’affari pari a circa 23 miliardi di euro e capitalizza complessivamente circa 13 miliardi di euro (dati 2012). In particolare, il mercato delle quotate verdi italiane vale 1,4 miliardi in termini di fatturato (il 6% del fatturato europeo) con una capitalizzazione di mercato pari a 1 miliardo di euro (8% della market cap totale europea).
Lo studio “Green Economy on Capital Markets”, realizzato da VedoGreen e, giunto alla sua terza edizione, ha analizzato un campione di 117 società green quotate sui principali listini europei (Gran Bretagna, Germania, Francia e Scandinavia), di cui 17 su Borsa Italiana: Alerion CleanPower, Biancamano, Eems, Enertronica, ErgyCapital, Falck Renewables, Fintel Energia Group, Frendy Energy, Industria e Innovazione, Isagro, K.R. Energy, Kinexia, Landi Renzo, Sacom, Sadi Servizi Industriali, True Energy Wind e TerniEnergia.
A discutere delle potenzialità della Green Economy nazionale, sulla base del rapporto presentato da Anna Lambiase, AD di VedoGreen, sono stati alcuni illustri rappresentanti del mondo imprenditoriale, finanziario, istituzionale e politico italiano. In particolare, attraverso la tavola rotonda “Innovazione e creazione di lavoro con la green economy”, VedoGreen ha voluto dare visibilità alle numerose imprese della Green Economy italiana che stanno crescendo e si stanno affermando sui mercati nazionali ed esteri grazie agli investimenti in ricerca e innovazione e alla diversificazione per aree di business e geografiche.
Nel comparto Smart Energy è in corso una riorganizzazione: le aziende stanno puntando verso i mercati emergenti (Sudafrica, Sud-Est asiatico, Est Europa), caratterizzati da alti tassi di crescita e elevata domanda energetica, sia attraverso la crescita organica che per linee esterne, e la diversificazione per aree di business. TerniEnergia, per esempio, sta rafforzando la propria capacità di intervento nel settore dell’efficienza energetica e dell’industria ambientale (waste management e recupero di materia ed energia), mentre Enertronica si sta affermando come “Smart Utility”, ossia azienda che opera come EPC nel fotovoltaico, come fornitore di componentistica, come ESCO per l’efficienza energetica e infine come rivenditore di elettricità e gas. Entrambe hanno recentemente raggiunto una commessa in Sudafrica per la realizzazione di impianti fotovoltaici di taglio industriale.
Nell’Agribusiness, Sacom si sta consolidando nelle green biotech per l’agricoltura, segmento di mercato in forte espansione e caratterizzato da un elevato tasso di innovazione che affiancherà il settore agricolo tradizionale, puntando sia sulla crescita per linee interne, mediante il potenziamento della struttura commerciale, che per vie esterne, attraverso la creazione di joint venture per entrare in nuovi mercati e accordi commerciali con altri player del settore. La siciliana Plastica Alfa (settore Water Treatment), leader nella progettazione, produzione e vendita di sistemi integrati di tubi e componenti per la gestione efficiente dei consumi idrici ed energetici sta diversificando in altre aree di attività, attraverso lo sviluppo di tecnologie innovative nel settore agroindustriale ed energetico (Progetto BIO4BIO “Valorizzazione Biomolecolare ed Energetica di biomasse residuali del settore Agroindustriale ed Ittico” del Consorzio di Ricerca per l’Innovazione tecnologica Sicilia Agrobio e Pesca Ecocompatibile).
All’interno del comparto della Green Chemistry uno dei business più innovativi con grandi potenzialità di crescita è la produzione di biocarburanti, strada che ha intrapreso il Gruppo Mossi&Ghisolfi attraverso la controllata Beta Renewables, che ha recentemente inaugurato lo stabilimento per la produzione di bioetanolo da biomasse cellulosiche di Crescentino, il più grande impianto al mondo.
Intervista ad Anna Lambiase, amministratore delegato di Vedogreen
Un grande fermento
Esperti di green economy e finanza sostenibile si sono confrontati nel corso del Green Finance Day, l’evento organizzato da VedoGreen con il patrocinio di Borsa Italiana tenutosi a Roma il 9 dicembre 2013 nella storica cornice della Sala Adrianea presso gli Horti Sallustiani.
Il settore Green è in grande fermento, a cosa è dovuto il rinnovato interesse del mercato verso questo comparto?
L’industria italiana ed europea green si è affermata come modello industriale di crescita virtuosa, in grado di generare valore, grazie soprattutto agli investimenti a sostegno dell’innovazione di processo e di prodotto e alla forte propensione all’internazionalizzazione, in particolare verso i Paesi a maggior potenziale di crescita. Gli investitori hanno colto il potenziale dell’industria verde e le società italiane quotate sono state in grado di attrarre investimenti dall’estero: dei 56 investitori istituzionali presenti nel capitale delle green quotate a Piazza Affari, il 75% è estero (dati VedoGreen, “Green Economy on Capital Markets 2013”, ndr). Inoltre, delle 11 IPO del 2013, ad oggi, 4 hanno visto protagoniste aziende green.
VedoGreen è tra i promotori di GreenItaly1, la prima Spac green italiana che si quoterà sul mercato AIM Italia-MAC di Borsa Italiana. Che ruolo avrà il database VedoGreen nella scelta della società target?
GreenItaly1 nasce con l’obiettivo di presidiare un settore che attrae l’interesse di investitori e che si distingue per la forte innovazione tecnologica e gli elevati tassi di crescita. La conoscenza approfondita della green economy maturata da VedoGreen attraverso la creazione del database proprietario di oltre 3.000 aziende italiane è fondamentale nel processo di selezione delle potenziali target di GreenItaly1. La target sarà un’impresa italiana di media dimensione attiva a livello nazionale e internazionale, operante in uno dei 10 settori della green economy identificati da VedoGreen: Agribusiness, Ecobuilding, Ecomobility, Environmental Services, Green Chemistry, Lighting Solutions, Smart Energy, Waste Management, Water, Air, Noise Treatment e White Biotech.
Possiamo indicare esempi significativi di sviluppo d’impresa in alcuni dei 10 settori classificati da VedoGreen?
Dalle analisi sul nostro database sono emersi alcuni settori che, per tecnologie innovative e normativa favorevole, hanno un elevato potenziale di crescita, tra questi Ecobuilding, Green Chemistry, Lighting Solutions, Smart Energy e Waste management. Si tratta di comparti nei quali le aziende hanno saputo rivedere la loro operatività in chiave sostenibile ed eco-compatibile, penso alle imprese dell’Ecobuilding e della Green Chemistry che stanno crescendo e registrano marginalità significative, e che si caratterizzano per l’alto tasso di innovazione tecnologica, o alle imprese dei settori Lighting Solutions e Smart Energy, dove i principali driver di crescita sono legati alle normative europee.
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