sviluppo rinnovabili
Google rinnovabile
Il gigante informatico punta al 100% di rinnovabili. Non nel 2030, ma l'anno prossimo
Il motore sarà rinnovabile. Non parliamo di quelli per le autovetture, ma di quelli di ricerca che ci guidano nel web. Anzi il motore, per antonomasia: Google. Nel 2017, ossia tra poco, bigG arriverà ad alimentare i propri server al 100% d’energia rinnovabile. E non è una cosa da poco visto che ogni anno si effettuano migliaia di miliardi di ricerche su Google e ogni minuto si caricano più di 400 ore di video su YouTube.
«Tutto ciò richiede una quantità incredibile di potenza di elaborazione, il che significa energia. – scrive, ovviamente sul web Urs Hölzle, Senior Vice President delle Infrastrutture tecnologiche di Google – I nostri ingegneri hanno speso anni per perfezionare i data center di Google, rendendoli il 50 per cento più efficienti, dal punto di vista energetico, rispetto alla media del settore». Sono venti i progetti che Google sta portando avanti in questa direzione e che aiutano a supportare le comunità locali, da Grady County, Ok, a Rutherford County, Nc, alla Regione di Atacama in Cile sino alle comunità locali in Svezia.
«Abbiamo ancora bisogno di molta energia per continuare a offrire i prodotti e servizi che i nostri utenti utilizzano. Ecco perché abbiamo iniziato ad acquistare energia da fonti rinnovabili, per ridurre il carbon footprint e affrontare il cambiamento climatico. Tutto ciò ha anche senso da un punto di vista di business. – prosegue Holzle – Nel 2017 il 100% dell’energia utilizzata da Google per le sue operazioni a livello mondiale – inclusi dunque sia i nostri data center sia gli uffici – verrà da fonti rinnovabili».
Google farà investimenti infrastrutturali superiori ai 3.5 miliardi di dollari a livello globale, dei quali due terzi negli Stati Uniti. Progetti che genereranno anche decine di milioni di dollari all’anno di entrate per i proprietari di immobili locali e decine di milioni in più in entrate fiscali per i governi locali e nazionali.
«Siamo stati una delle prime aziende a creare, su larga scala – sottolinea il dirigente di Google – contratti a lungo termine per l’acquisto di energia rinnovabile in maniera diretta; abbiamo firmato il nostro primo accordo per l’acquisto di tutta l’energia elettrica da un parco eolico da 114-megawatt in Iowa, nel 2010. Oggi, siamo il più grande acquirente aziendale al mondo di energia rinnovabile, con impegni che raggiungono i 2,6 GW tra energia eolica e solare».
Per centrare gli obiettivi Google acquisterà direttamente abbastanza energia eolica e solare, ogni anno, tenendo in considerazione ogni singola unità di energia elettrica consumata nelle operazioni, a livello globale e il gigante informatico si sta concentrando nella creazione di nuova energia dalle fonti rinnovabili e per questo acquisterà solo da progetti che sono finanziati dagli acquisti.
«Nel corso degli ultimi sei anni, il costo dell’energia eolica e solare è sceso rispettivamente del 60 e dell’80 per cento, a dimostrazione – conclude Holzle – che le energie rinnovabili stanno sempre più diventando l’opzione al costo più basso disponibile. I costi dell’energia elettrica sono tra i più grandi componenti delle nostre spese operative nei data center, e avere un costo per l’energia rinnovabile che sia stabile nel lungo termine fornisce una protezione contro le oscillazioni dei prezzi nel settore dell’energia».
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L'autore
Sergio Ferraris
Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente. È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983.
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