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Politiche energetiche

Gli sceicchi investono sul nuovo petrolio: il sole

Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita puntano su progetti solari e intendono incrementare la quota di energia da rinnovabili

Scritto da il 17 settembre 2013 alle 8:29 | 1 commento

Gli sceicchi investono sul nuovo petrolio: il sole

155 miliardi di dollari. Assomma a questa cifra (pari a 116 miliardi di euro) l’investimento che i Paesi del Golfo Persico, primi tra tutti Arabia Saudita e Emirati Arabi Uniti, hanno deciso di stanziare su progetti a energia solare.

A renderlo noto è l’Istituto del Commercio Estero italiano (Ice), segnalando anche come l’Arabia Saudita punti a raddoppiare la sua capacità di energia rinnovabile entro il 2032, raggiungendo quota 54 gigawatt, 41 dei quali di energia solare. Se si calcola che, secondo i dati della BP Statistical Review of World Energy 2012, nel 2011 la capacità installata a livello mondiale per il fotovoltaico era 69,4 GW, è quanto mai chiaro che il Paese arabo intenda conquistare la leadership mondiale.

Gli Emirati Arabi Uniti non sono da meno: prevedono di generare il 7% dell’elettricità da fonti rinnovabili entro il 2020. A Dubai, uno dei sette emirati, sono stati investiti 3,2 miliardi di dollari per la costruzione del parco solare Mohammed bin Rashid Al Maktoum Solar Park (strutturato in parte con pannelli fotovoltaici in parte su impianti a concentrazione solare) che entro il 2030 fornirà 1 GW di energia e che sarà già attivo entro la fine dell’anno.

Non è finita qui: sempre gli Emirati Arabi Uniti hanno inaugurato solo pochi mesi fa Shams 1, il più grande impianto solare a concentrazione esistente al mondo (100 megawatt), per 600 milioni di dollari, capace di fornire energia a 20.000 abitazioni. Inoltre finanzieranno la costruzione di una nuova centrale di energia solare dalla potenza di 20 megawatt e un costo complessivo di circa 100 milioni di dollari.

La corsa alle rinnovabili fa parte di politiche per la diversificazione economica dei Paesi, che potranno anche diventare fornitori di energia pulita oltre che leader nella fornitura di petrolio e gas. Oltretutto, puntando sulle rinnovabili potrebbero dipendere meno dalle rendite date dalle fonti fossili. Non solo: la forte crescita demografica e la conseguente richiesta di energia richiede di correre ai ripari con altre fonti che non siano solo petrolio e gas.

Ma dietro a questi obiettivi economici c’è anche un maggiore interesse verso scelte più ecosostenibili, per ridurre le emissioni di CO2. Uno dei più recenti esempi è l’aeroporto di Dubai, per il quale è stato deciso di installare pannelli solari sul tetto dei nuovi edifici dello scalo e di utilizzare il 20% di materiali riciclati per la sua edificazione, oltre a legno e prodotti eco-certificati.

Sempre negli EAU sorge l’edificio commerciale definito più green del mondo, secondo i parametri dello US Green Building Council. L’Arabia Saudita, per parte sua, ha deciso di investire 26 miliardi di dollari in costruzioni a basso impatto ambientale. E sempre in questo Paese sorge il più vasto impianto termale solare da 36.300 mq, che rifornisce acqua calda a 40.000 studenti della Princess Noura Bint Abdulrahman University for Women, la più grande università esclusivamente femminile del mondo.


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L'autore

Andrea Ballocchi

Andrea Ballocchi, giornalista e redattore free lance. Collabora con diversi siti dedicati a energie rinnovabili e tradizionali e all'ambiente. Lavora inoltre come copywriter e si occupa di redazione nel settore librario. Vive in provincia di Milano.


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