rinnovabili
Formazione obbligatoria per gli installatori
A partire dall’agosto 2013, per poter esercitare la professione, si dovrà seguire un apposito corso di qualificazione su base regionale
Nel settore delle energie rinnovabili è in arrivo un grande cambiamento per le figure incaricate di rendere operativi gli impianti, ossia gli installatori: a partire dal primo agosto 2013, per poter esercitare la professione di installatore e manutentore straordinario di impianti energetici alimentati da fonti rinnovabili si dovrà aver seguito un idoneo percorso formativo.
Questa svolta era già stata prevista dal D. Lgs. n. 28/2011, ma ha trovato attuazione soltanto a fine gennaio con il documento approvato dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, che ha disciplinato gli elementi minimi a livello nazionale dei corsi di formazione finalizzati al conseguimento dell’attestato di qualificazione professionale (che saranno svolti su base regionale).
Più nel dettaglio, il documento distingue quattro macrotipologie di impianti: impianti alimentati da biomasse; pompe di calore per riscaldamento, refrigerazione e produzione di acqua calda sanitaria; sistemi solari termici; sistemi solari fotovoltaici e fototermoelettrici. Il corso di formazione si articolerà perciò in due moduli: il primo consiste in un modulo unico comune a tutte le tipologie di impianti, il secondo sarà specifico per ciascuna delle quattro tipologie di installazioni.
Il modulo unico è di carattere esclusivamente teorico e concerne l’inquadramento generale delle problematiche legate allo sfruttamento delle fonti rinnovabili, con richiami di normativa generale, tecnica e di sicurezza. Il modulo specifico prevede una parte teorica e una parte pratica. La fase pratica riguarderà attività inerenti l’installazione fisica degli impianti e della loro manutenzione straordinaria. Il percorso ha una durata minima di 80 ore, suddivise in: 20 ore per il modulo comune e 60 ore per i moduli specifici, di cui almeno 20 di pratica.
Alla fine del percorso è previsto un esame, per accedere al quale è obbligatoria la frequenza ad almeno l’80% delle ore complessive del corso. L’esame è costituito da una prova teorica e una prova pratica. Al superamento dell’esame sarà rilasciato l’attestato di qualificazione professionale di “Installatore e manutentore straordinario di impianti energetici alimentati da fonti rinnovabili”, ai sensi dell’articolo 15, comma 2 del D. Lgs. n. 28/2011. Il conseguimento dell’attestato non esaurisce però l’attività di formazione: ogni tre anni si dovrà seguire un corso di aggiornamento obbligatorio della durata minima di 16 ore, che si potrà svolgere anche a distanza.
Considerato che agli impianti da fonti rinnovabili si richiede di funzionare per almeno 25 anni e crescenti integrazioni con la rete elettrica, una maggiore formazione delle figure professionali deve senz’altro essere salutata positivamente, anche se le associazioni di categoria lamentano un’eccessiva rigidità della norma, che escluderebbe dal mercato i responsabili tecnici che si sono abilitati in questi anni solo grazie alla loro esperienza professionale.
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L'autore
Gianluigi Torchiani
Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili
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Francesca Sorricaro
scrive il 02 settembre 2013 alle ore 12:14
la Regione Puglia ha deliberato in merito ai corsi di formazione per gli installatori?