Fonti pulite
L’eolico corre più del fotovoltaico
L’energia del vento gode di buona salute: nonostante un rallentamento dello sviluppo nel 2012, la capacità installata sfiora ormai i 300 GW a livello globale
L’eolico è una fonte in buona salute a livello mondiale: la conferma arriva dall’ultima edizione del World Energy Report, secondo cui, rispetto a 10 anni fa, la capacità globale si è moltiplicata per più di nove volte, passando da circa 30 a oltre 282 GW, di cui quasi 45 soltanto nel 2012. Per dare un termine di paragone il (giustamente) celebrato fotovoltaico poteva vantare poco più di 100 GW di impianti su scala mondiale che, però, mediamente producono molta meno energia delle turbine eoliche.
Nello specifico, l’eolico a fine 2012 è stato in grado di fornire 580 TWh all’anno, pari a più del 3% della domanda mondiale di elettricità, per un fatturato complessivo di 60 miliardi euro (75 miliardi di dollari). Qualche segnale di difficoltà, probabilmente per effetto della crisi economica globale, si è però avvertito nel 2012: il tasso di crescita della capacità installata è stato “solo” del del 19,2%, il più basso dal 2001.
Nello stesso anno, però, il tasso di sviluppo del fotovoltaico globale è stato di poco superiore al 2%. Più nel dettaglio, sono 100 i Paesi che utilizzano energia eolica per la produzione di elettricità, con l’Islanda che nel 2012 è diventata la centesima nazione. La leadership del settore è saldamente nelle mani di Cina (13 GW nel 2012) e Usa, mentre l’India si è confermata il terzo mercato per le nuove turbine eoliche, con l’aggiunta di 2,5 GW.
L’Asia ha così rappresentato nel 2012 la quota maggiore di nuovi impianti (36,3%), seguita da Nord America (31,3%) e dall’Europa (27,5%). L’America Latina vale il 3,9% e l’Australia/Oceania lo 0,8%. Ultimo dei continenti, l’Africa (0,2%) che rappresenta ancora un mercato giovane per il settore.
Per quanto riguarda l’Europa, la Germania ha continuato a essere lo Stato dove le turbine sono più sviluppate , con 31 GW di capacità cumulata, seguita dalla Spagna con 22,8 GW. Italia, Francia e Regno Unito si sono confermati mercati di medie dimensioni, con una capacità totale compresa tra i 7,5 e gli 8,5 GW, mentre Polonia, Romania e Svezia sono diventati i mercati emergenti. Le aspettative per il futuro sono piuttosto positive: la World Wind Energy association (Wwea) prevede una capacità globale di più di 500 GW entro la fine del 2016 e di ben 1.000 GW entro il 2020.
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L'autore
Gianluigi Torchiani
Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili
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