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Emilia Romagna: via agli impianti fotovoltaici sulle aree idonee

Ha delineato le aree idonee per impianti fotovoltaici con moduli al suolo. Indicati limiti su potenza nominale, consumo e spazio occupato. Linee guida di altre Regioni arriveranno a breve

Scritto da il 07 dicembre 2010 alle 16:12 | 1 commento

Emilia Romagna: via agli impianti fotovoltaici sulle aree idonee

Anche l’Emilia Romagna si è uniformata alla normativa nazionale di settembre 2010. Questa prevede che le Regioni devono pubblicare linee guida, entro 90 giorni, per localizzare le zone idonee alla realizzazione di impianti fotovoltaici. La delibera dell’Emilia Romagna sul fotovoltaico è un anticipo di ciò che verrà regolamentato nei prossimi mesi riguardo le altre fonti rinnovabili.

Il provvedimento seleziona le aree che non sono idonee all’installazione di impianti fotovoltaici a causa di una elevata importanza paesaggistica, ambientale e culturale. Esempi: sistema forestale e boschivo, zone di tutela della costa e dell’arenile, crinali e dossi di pianura, aree incluse nelle riserve naturali o nei parchi, molte delle quali tutelate dai Piani territoriali comunali e provinciali (Ptcp).

In aree come laghi, bacini e corsi d’acqua però è possibile comunque sistemare gli impianti con moduli installati a suolo. L’impianto può essere realizzato da una azienda agricola con una potenza nominale complessiva non superiore a 200 Kw, su crinali e colline sopra i 1200 metri dove è possibile realizzare gli impianti ma solo se dedicati all’autoconsumo. Oppure da imprese agricole ma su zone dove è riconoscibile la natura di reddito agrario con dei limiti imposti dal Ministero delle finanze (non bisogna occupare più del 10% della superficie agricola e installare 200 Kw più 10 Kw di potenza installata eccedente il limite dei 200 Kw per ogni ettaro di terreno posseduto con un massimo di 1 Mw e).

Tra le aree escluse ci sono anche quelle boschive che hanno subito un incendio negli ultimi 10 anni e le aree delle cave dismesse dove i pannelli fotovoltaici possono essere installati ma solo se sono compatibili con la destinazione d’uso dell’area. Per quanto riguarda gli impianti sugli edifici invece non sono previsti limitazioni e nel caso la copertura non sia adeguata si possono installare i moduli al suolo purchè l’energia sia destinata solo all’autoconsumo e comunque per una potenza complessiva non superiore a 20 kW.

Questa disciplina non si applica a quei progetti già autorizzati, a quelli oggetto di finanziamento pubblico ed a quelli per i quali si è già avviata una autorizzazione ma a nuove iniziative che riguardano il solare fotovoltaico. Secondo l’assessore all’Ambiente della regione, Sabrina Freda, si tratta di “un provvedimento tampone che servirà a colmare le lacune autorizzative nell’attesa appunto dell’entrata in vigore delle linee guida per tutte le fonti rinnovabili. Tuttavia, mira a introdurre disposizioni importanti riguardanti, in particolare, il fv in agricoltura“.

L’Emilia-Romagna con 138 MW è la terza regione in Italia per potenza solare installata e ci sono richieste per altri 137,72 MW (solo nelle zone della bassa Romagna) e di 96 MW nella provincia di Piacenza. Inoltre la regione ha raggiunto di recente un accordo con l’ENEL per la mobilità elettrica con un protocollo siglato durante l’ultimo Motor Show: l’iniziativa prevederà 3 progetti pilota, basati sullo sviluppo di un’infrastruttura innovativa per la ricarica dei veicoli elettrici, pubblici e privati, per il trasporto di persone e merci.

Il provvedimento dell’Emilia Romagna dimostra anche che le agroenergie, quella parte di energie rinnovabili che coinvolge l’agricoltura (biocarburanti, biogas, fotovoltaico agricolo), sono in crescita anche se mancano ancora linee guida e informazioni utili per investitori pubblici e privati. Per misurare e monitorare l’impatto di questo settore sull’economia italiana è stato costituito l’osservatorio Agroenergia.

L’Emilia Romagna segue le Marche, prima Regione in assoluto a pubblicare le linee guida. Altre Regioni seguiranno a breve, a cominciare dalla Puglia, di cui si attende a giorni l’ultimo passaggio del provvedimento in giunta.


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L'autore

Dario Salvelli

Dario Salvelli, 27 anni, blogger e freelance, studia ingegneria elettronica alla Seconda Università di Napoli. Collabora con Nòva 24 de Il Sole 24 ore, WIRED, Excite Italia. Segue i temi legati all'innovazione e all'ICT e si occupa di comunicazione, marketing e consulenze per i social media.


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