energia e reti
Elettricità meno cara con un mercato pan-europeo
La nascita di un mercato pan-europeo dell’elettricità creerebbe maggiore efficienza e minori costi. Una simulazione evidenzia il grande risparmio per l’Italia
Photo: Pixabay
Di energia elettrica se ne consuma sempre di più: secondo un confronto svolto dall’Agenzia internazionale dell’energia (Iea), sui consumi elettrici nei paesi OCSE del 1971 e del 2013 il fabbisogno è quasi triplicato negli ultimi 42 anni. A questo scenario si aggiunge il fatto che il prezzo in bolletta sale sempre. Sapere quindi che la nascita di un mercato pan-europeo dell’energia elettrica aiuterebbe, oltre ad avere maggiore efficienza, a ridurre i costi in bolletta, conforta molto. Lo dimostrano i dati presentati da esperti di Rse (Ricerca sul sistema energetico) in occasione di un recente convegno.
Da dove derivano i benefici del mercato pan-europeo dell’energia? Dal bilanciamento, ossia dal mantenimento dell’equilibrio tra l’elettricità immessa e quella prelevata in rete per garantire la sicurezza del sistema, oltre a essere un requisito essenziale per il suo corretto funzionamento. Come spiega Rse, i mercati del bilanciamento ormai sono operativi in tutta Europa, ma hanno tipicamente estensione nazionale. “Accoppiare tali soggetti permetterebbe da un lato di progredire verso la costituzione di un vero mercato pan-Europeo dell’energia, dall’altro di ridurre i costi di dispacciamento tramite una migliore condivisione delle risorse di riserva”, spiega Rse.
Per concretizzare questi vantaggi la società del gruppo Gse ha creato un simulatore del bilanciamento in Austria, Italia e Slovenia e lo ha fatto nell’ambito di un progetto europeo di ricerca denominato eBADGE. Utilizzando tale simulatore, si è proceduto ad analizzare il vantaggio economico derivabile per i tre Paesi, in particolare, per l’Italia, da un utilizzo condiviso della riserva per il bilanciamento.
I risultati sono ottimi: nell’arco di un anno, il nostro Paese otterrebbe un risparmio del 60% circa sui costi di dispacciamento dell’energia elettrica, passando da 137 a 54,2 milioni di euro.
Non solo: Austria, Italia e Slovenia, insieme, risparmierebbero il 55% circa, passando da 177 a 79 milioni di euro l’anno.
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L'autore
Andrea Ballocchi
Andrea Ballocchi, giornalista e redattore free lance. Collabora con diversi siti dedicati a energie rinnovabili e tradizionali e all'ambiente. Lavora inoltre come copywriter e si occupa di redazione nel settore librario. Vive in provincia di Milano.
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