Normative
Elettricità, la fine della progressività penalizza le rinnovabili?
Legambiente contesta le proposte volute dall'Autorità, paventando il rischio che si vada a penalizzare l'autoproduzione da energia verde
Un grande cambiamento è in arrivo per il mercato elettrico: ossia la fine della progressività delle tariffe elettriche. Vale a dire ossia l’aumento dei corrispettivi unitari (oneri di sistema e quant’altro) per kWh all’aumentare del livello mensile di prelievo dalla rete. L’Autorità per l’energia, nelle scorse settimane, ha avviato una fase di consultazione che prevede quattro proposte per superare questa situazione, che di fatto blocca la prospettiva di una maggiore elettrificazione dei consumi energetici italiani. Ossia la possibilità di utilizzare apparecchi ad alto rendimento come pompe di calore, piastre elettriche, ecc, in luogo soprattutto dei consumi di energia termica (assicurata in Italia soprattutto dal gas), cosa sinora sconveniente proprio da una punto di vista delle tariffe pagate dagli utenti finali. Invece, si tratta di una prospettiva auspicata e promossa dall’Ue anche perché validata come più sostenibile da un punto di vista ambientale.
Un po’ a sorpresa, però, è arrivato il parere negativo della prima associazione ambientalista italiana, Legambiente, secondo cui “la proposta presentata dall’Autorità per l’energia, ai primi di febbraio, per la riforma delle tariffe elettriche dei clienti domestici non va nella direzione auspicata, in quanto non premia la riduzione dei consumi e della spesa energetica delle famiglie. Comporta, invece, aggravi per la maggior parte di loro – in particolare famiglie poco numerose e anziani, come già messo in evidenza dalle associazioni dei consumatori – e penalizza i comportamenti virtuosi da parte degli utenti”. Secondo Legambiente, in pratica, scomparirebbe qualsiasi incentivo a ridurre i consumi, perché rispetto a oggi in proporzione pagherebbe meno chi consuma di più, tanto che, secondo alcune simulazioni, l’aggravio medio per le famiglie con consumi bassi si attesterebbe tra il 15 e il 20%. Inoltre, la revisione degli oneri di rete e di sistema, spostati dalla componente variabile a quella fissa, penalizzerebbe l’autoproduzione da fonti rinnovabili.
“Nonostante gli intenti siano condivisibili, tra cui la volontà di spingere gli usi elettrici diventati oggi competitivi anche da un punto di vista ambientale – commenta Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente – la revisione delle tariffe proposta dall’Autorità non aiuta le famiglie, nè risponde alle sfide che l’Italia deve cogliere per ripensare il sistema energetico. Occorre infatti ripensare le tariffe per premiare gli interventi di riduzione dei consumi da parte degli utenti, attraverso l’efficienza e l’autoproduzione. Chiediamo all’Autorità di aprire un confronto sulle proposte più efficaci in questa direzione, anche guardando all’esperienza di altri Paesi”.
A parte le legittime preoccupazioni sulle famiglie a basso reddito, la posizione suscita qualche perplessità soprattutto sul tema rinnovabili e autoproduzione. È chiaro che il vero vantaggio dell’autoproduzione da fonti rinnovabili è insito, ossia risiede nella possibilità di produrre da sé una parte dell’energia elettrica e di non acquistarla dai fornitori. Tutto questo deve essere ovviamente avvantaggiato al massimo da un punto di vista normativo. Che gli auto produttori di energia rinnovabili paghino meno anche la restante quota di elettricità che sono costretti ad acquistare, forse, però, è chiedere un po’ troppo. Soprattutto mettendo sull’altro piatto della bilancia i grandi vantaggi che l’elettrificazione potrebbe garantire a quella fetta di utenti che, per diversi motivi (i residenti nei condomini di vecchia generazione, ecc) non potrà mai puntare sull’autoproduzione rinnovabile. La speranza, insomma, è che il dialogo tra Autorità e Legambiente sia proficuo e costruttivo.
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L'autore
Gianluigi Torchiani
Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili
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