Smart Energy Expo 2014
Efficienza energetica, dai campi e dai boschi italiani risparmi fino a 1,5 miliardi di euro l’anno
Regione Veneto, Veneto Agricoltura ed ENEA hanno presentato nell’ambito della Settimana Europea dell’energia sostenibile, le misure per efficientare il settore agricolo
Il settore agricoltura ha un grande potenziale energetico: una ipotetica riduzione del 10% del consumo di energia destinato al comparto primario italiano permetterebbe di risparmiare 1,5 miliardi di euro all’anno. Se si pensa, poi, che per far crescere 1 kg di pomodori in Nord Europa sono necessari 26,73 MJ (mega joule), mentre nel Sud Europa per la stessa coltivazione ne servono un terzo in meno, il quadro sui consumi e sui risparmi di energia diventa ancora più chiaro. È questo lo scenario emerso nel convegno di Legnaro, in provincia di Padova, organizzato da Veneto Agricoltura, nell’ambito della Settimana Europea dell’energia sostenibile (23-27 giugno 2014). Al centro del dibattito, l’efficienza energetica nel settore agroalimentare e agroforestale, di cui hanno parlato importanti esperti di settore, quali Riccardo De Gobbi, dirigente della sezione Agroambiente della Regione Veneto, Federico Correale Santacroce, dirigente settore Bioenergie e Cambiamento climatico di Veneto Agricoltura, Carlo Alberto Campiotti di ENEA-Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, coordinatore dell’Efficienza Energetica per la filiera agroindustriale nell’Unità Tecnica Efficienza Energetica UTEE, Corinna Viola del Progetto Proteco PSR Sicilia, Christian Curlisi del CIB-Consorzio Italiano Biogas e Gassificazione. «Quando si parla di efficienza energetica, non si deve perdere di vista l’insieme. Il tema dell’efficienza va letto anche sulla scala delle risorse e in questo senso l’agricoltura ha una funzione fondamentale in quanto è implicata sia nella gestione delle risorse di base, come acqua e terreno, sia nella produzione» ha detto, inaugurando il convegno, Federico Correale Santacroce.
Sostenibilità energetica delle filiere che deve essere ottenuta attraverso il risparmio e le tecnologie ad alta efficienza, sostenibilità ambientale elevata e sostenibilità economica, con particolare riferimento alle imprese agricole e ai bilanci delle proprie attività: sono le tre proposte per efficientare la filiera provenienti da Veneto Agricoltura che sarà presente con diversi progetti a Smart Energy Expo, la fiera delle soluzioni, prodotti e tecnologie per l’efficienza energetica, in programma dall’8 al 10 ottobre a Veronafiere (www.smartenergyexpo.net). In questo contesto, Riccardo De Gobbi ha presentato il Psr Veneto, l’applicazione a livello regionale del Piano europeo della programmazione rurale 2014-2020, evidenziando le prospettive delle energie. In Europa l’agroalimentare costituisce il settore manifatturiero più importante: con un fatturato di 130 miliardi di euro, oltre 6mila imprese, 400mila addetti e con il 15% dei consumi energetici totali del Vecchio continente. «Le misure per il risparmio di energia per il sistema agroalimentare che proponiamo sono motori più efficienti, sistemi ad aria compressa, isolamento dei tubi e delle valvole, trasformatori di potenza ad alta efficienza, recupero del calore dai compressori, pannelli solari per riscaldamento dell’acqua e illuminazione con lampade a LED» ha spiegato Corinna Viola.
«Il settore agricolo può partecipare allo sviluppo di filiere economicamente auto sussistenti dell’energia rinnovabile con l’adozione di tecnologie solari, geotermia a bassa temperatura, sistemi e processi di cogenerazione, eolico di bassa potenza. La moderna impresa agricola, in qualità di utente finale ha, come tutti gli operatori economici, spazi di razionalizzazione e conservazione dell’energia con l’adozione di tecnologie innovative che rappresentano anche nuove opportunità imprenditoriali e occupazionali» ha sottolineato Carlo Alberto Campiotti. «Pre-trattamenti e biologia, valorizzazione del digestato e utilizzo del calore in esubero sono le misure suggerite dal CIB per migliorare l’efficienza energetica della filiera agricola» ha concluso Christian Curlisi.
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Adriano Costa
scrive il 23 settembre 2014 alle ore 10:25
nelle mie escursioni con gli amici sulle Prealpi vicentine attraverso spesso terreni che furono coltivati fino a metà del secolo scorso e furono abbandonati per le ben note ragioni economiche e sociali. Suddivisi in esigue frazioni tra gli eredi dei contadini di allora, sono invasi da un bosco improduttivo e pieno di sterpaglie. La mia idea è che nasca un'azienda che offra ai proprietari un reddito senza investimento iniziale, ricuperando le spese d'impianto con il ricavo dellosfruttamento per un congruo numero di anni. Un gruppo di esperti in diversi settori dovrebbero costituirsi in società e connsiderare il corrispettivo del lavoro di verifica e progettazione come capitale iniziale. occorrono competenze forrestale, gestionale in particolare per ONLUS e cooperative, economico-finanziaria, legale con riferimento alla proprietà immobiliare, comunicazione, relazione con le pubblice amministrazioni. Il gruppo, dopo gli studi di fattibilità dovrebbe avviare un progetto pilota con proprietari disponibili; se l'esperimento si dimostrerà valido, la società dovrà strutturarsi per dare continuità e sviluppo al rpogetto. L'idea sembra fattibile? Ha qualche precedente? Avete spunti per migliorarla? siete disposti a diffonderne la conoscenza. Sono un ingegnere civile in pensione di 84 anni e non mi aspetto alcun vantaggio economico, nè la possibilità di partecipare, ma sono a disposizione per il collegamento tra gli interessati.. Il mio indirizzo e-mail è abcpet@libero.it ed il numero di telefono 0444 985430, Adriano Costa, Caldogno (VI)
Adriano Costa
scrive il 23 settembre 2014 alle ore 10:26
Grazie e complimenti per la rivista