La detrazione del 55% s’ha da fare
A poco più di un mese dalla scadenza, il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, rilancia la detrazione fiscale per la riqualificazione energetica
La sparizione dalla legge di Stabilità della detrazione del 55%, aveva messo gli operatori sul piede di guerra. Il nuovo ministro dell’Ambiente ha invece sorpreso tutti. «Prendo un impegno preciso sul 55 per cento – ha dichiarato Corrado Clini a Radio24 – la detrazione fiscale per la riqualificazione energetica è strutturale, non congiunturale». Un sospiro di sollievo è corso per la penisola e per gli imprenditori interessati, affannati dopo mesi, anzi anni, di incertezza. Perché sostenere di volerne fare una norma strutturale, potrebbe sottrarre il provvedimento al tira e molla delle proroghe, che hanno tenuto tutti con il fiato sospeso, dopo la sparizione della detrazione dal decreto Sviluppo e dalla legge di Stabilità. L’importante è ora che l’annuncio diventi velocemente realtà, la fine del 2011 con lo scadere della proroga è pericolosamente vicino. Già una volta il sottosegretario allo Sviluppo Economico del precedente Governo, Stefano Saglia, si era speso annunciando al congresso Domotecnica la conferma della detrazione per il 2012, per essere poi smentito dai fatti. Il provvedimento però è decisamente strategico, un elemento cardine per recuperare efficienza energetica: secondo i dati dell’Enea, sono stati circa un milione i contribuenti che si sono avvalsi dell´incentivo, nel periodo compreso fra il 2007 e il 2010.
Clini sembra intenzionato ad andare a fondo. E non solo in materia di incentivi: difesa del territorio dai rischi idrogeologici e completamento della regolamentazione delle fonti rinnovabili saranno le sue priorità, come ha comunicato alla Commissione Territorio Ambiente del Senato, nel corso della prima audizione. Il sistema degli incentivi dovrà essere riorientato per consentire alle imprese italiane di svolgere un ruolo più rilevante nella competizione internazionale (Cina ed India hanno importanti programmi per la riduzione dei consumi energetici delle nuove costruzioni), adottando un piano nazionale di efficienza energetica che faciliti il successo delle soluzioni italiane.
Il rischio idrogeologico è, secondo il ministro, una necessità ma anche uno strumento di crescita e di rilancio delle potenzialità economiche del Paese. Sarà però necessario integrare le risorse finanziarie attualmente disponibili sulla base di una programmazione di progetti specifici per la difesa del territorio, finanziati da un mix di fondi pubblici, comunitari e privati, il cui intervento va incentivato attraverso agevolazioni dell’Iva.
Vista l’apertura del ministro le associazioni di categoria potrebbero approfittarne per avanzare le proprie richieste, che Tekneco si impegna ad amplificare.
Commenti
Ci sono 4 commenti.
Rispondi
Condividi
Tag
L'autore
Nadia Tadioli
Giornalista professionista, collabora per diverse riviste e siti internet. Il filo conduttore è il tema ambientale, che esplora con entusiasmo in tutte le sue declinazioni. Negli ultimi anni si è dedicata soprattutto ai temi delle energie rinnovabili e del risparmio energetico.
Ultimi articoli
Più letti della settimana
- Come scegliere una stufa a pellet : Consumi, costi e dati tecnici sono i parametri riportati sull’etichetta dell’apparecchio e le caratteristiche della stan...
- NovaSomor vince la prima edizione del Klimahouse Startup Award : La startup di Rimini ha ideato un motore solare termodinamico a bassa temperatura applicato al sollevamento delle acque...
- Tutti gli studi : ...
- Amianto, quando la minaccia si nasconde in casa : Chi chiamare se sospettiamo di avere manufatti o coperture in cemento-amianto a casa nostra...
- Pellet di qualità, istruzioni per l’acquisto : Quali sono i parametri utili per il consumatore all’acquisto del pellet? Qualità, innanzitutto, ma anche la lettura dell...
Alessandro
scrive il 26 novembre 2011 alle ore 10:30
Vada avanti ministro Clini! Abbiamo bisogno più che mai di certezze.
Nadia Tadioli
scrive il 06 dicembre 2011 alle ore 09:01
Alla fine la detrazione del 55% ce l’ha fatta, ha superato gli scogli della manovra ed è stata prorogata fino al 2014. Via libera quindi per tutto il 2012-2013-2014. A questo provvedimento si aggiunge anche la detrazione del 36% per gli interventi non residenziali in zone colpite da calamità naturali. Quest’ultima norma è diventata strutturale e quindi si è sottratta all’incertezza delle proroghe.