Agroenergie
Biometano, da aprile via libera alla immissione in rete
L'Autorità per l'energia elettrica e il gas ha pubblicato la delibera sulle "Connessioni degli impianti di biometano alle reti del gas naturale e determinazione delle quantità di biometano ammissibili agli incentivi"
L’ultimo grande ostacolo normativo alla promozione del biogas è stato finalmente rimosso. L’Autorità per l’energia elettrica e il gas ha infatti finalmente pubblicato la tanto attesa delibera sulle “Connessioni degli impianti di biometano alle reti del gas naturale e determinazione delle quantità di biometano ammissibili agli incentivi”. Lo ha comunicato la stessa Autorità nel corso di una tavola rotonda svoltasi all’evento Biogas Italy di Rimini, la due giorni di studi e approfondimenti sulla digestione anaerobica promossa dal CIB, Consorzio Italiano Biogas.
Il documento è già disponibile sul sito dell’Autorità. L’aspetto importante è che adesso il Gse, il Gestore dei servizi energetici, avrà 60 giorni di tempo per la pubblicazione delle procedure operative. «Esprimiamo tutta la nostra soddisfazione – ha commentato Piero Gattoni, presidente del Consorzio Italiano Biogas – per un provvedimento che sblocca un vero e proprio giacimento verde, rappresentato dai 1300 impianti a biogas agricolo presenti oggi in Italia».
«Si tratta di un buon impianto normativo – continua Gattoni – anche se dovremo valutare le procedure applicative prima di esprimere un giudizio definitivo. L’attività di consultazione sostenuta in questi mesi ha comunque prodotto buoni risultati. È verosimile, a questo punto, che il settore del biometano, l’unico bio carburante avanzato con una filiera interamente Made in Italy, sia pienamente operativo entro il mese di aprile».
A quel punto dovrebbe essere finalmente possibile collegare gli impianti per la produzione del biometano (che già sono stati costruiti in questi mesi da alcune aziende già appartenenti alla filiera del biogas) alla rete del gas, con vantaggi per l’intero sistema Paese. La stima del Cib, infatti, è che l’Italia potrebbe produrre circa 670 milioni di metri cubi (Nmc) di biometano entro il 2020. Un traguardo che sarà raggiungibile grazie anche agli incentivi che saranno messi a disposizione dal Gse. Sciolta finalmente la matassa burocratica, dunque, la parola passa agli operatori della filiera agro energia, che avranno a disposizione un’opportunità da non lasciarsi sfuggire.
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L'autore
Gianluigi Torchiani
Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili
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