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Biogas, il futuro è nella piccola taglia

Sino ad oggi in Italia sono stati installati soprattutto mega impianti, ma con i nuovi incentivi in vigore dal gennaio 2013 il settore cambierà strada

Scritto da il 29 ottobre 2012 alle 8:30 | 3 Commenti

Biogas, il futuro è nella piccola taglia

Il settore del biogas ha conosciuto negli ultimi anni un impetuoso sviluppo, grazie ai generosi incentivi assegnati agli operatori. In particolare, secondo recenti elaborazioni Aiel (Associazione italiana energie agroforestali), si sono diffuse a macchia d’olio soprattutto le installazioni di grande taglia: nel 2011 sono stati realizzati ben 289 impianti di potenza compresa tra i 500 e 1.000 kW e 24 addirittura sopra il MW, contro sole 54 installazioni di taglia inferiore ai 100 kW.

Questo stato di cose è, però, destinato a cambiare (anzi, in parte sta già mutando) per effetto delle disposizioni contenute nel Decreto Ministeriale dello scorso 6 luglio 2012, che ha riscritto la normativa di sostegno al settore. A partire dal 1 gennaio 2013, data in cui entreranno in vigore i nuovi incentivi, saranno soprattutto gli impianti di biogas agricolo sino a 100 kW di potenza elettrica a costituire interessanti prospettive di investimento, in particolare per le aziende agro-zootecniche.

Queste installazioni, alimentate in maniera prevalente o esclusiva con i residui di allevamento, godranno della  tariffa di incentivazione più alta e di procedure semplificate per accedere al sostegno statale (tra cui l’esenzione dall’obbligo di iscrizione al Registro previsto per i grandi impianti).

L’evoluzione del biogas italiano verso la piccola taglia non è sfuggita di certo agli operatori: ad esempio Austep, azienda italiana attiva dal 1995 nella progettazione di impianti di trattamento anaerobici per il settore agricolo, agrozootecnico e  industriale, ha recentemente presentato la linea Biosmall. Si tratta di impianti biogas da 75, 100 e 150 kW,  alimentati a soli liquami zootecnici.

Questo significa che le installazioni della serie Biosmall non richiedono alcun ingombro di superficie per la coltivazione di biomasse agricole e nessun acquisto aggiuntivo di biomassa dal mercato. La progettazione di impianti biogas di questo tipo è presentata da Austep come la risposta alle esigenze degli allevatori.

I vantaggi del mini biogas per un’azienda agricola, in effetti, sono numerosi: oltre alla vendita di energia elettrica e ai sussidi statali, si può ottenere un risparmio sull’acquisto di metano (produzione di calore), la riduzione delle emissioni di CO2, il riutilizzo del digestato come fertilizzante e la rimozione dell’azoto dai liquami. In effetti tutti gli operatori del settore, tra cui anche i leader di mercato Spark Energy e AB Energy, stanno ormai reindirizzando il proprio business verso tipologie di impianti più ridotte.


Commenti

Ci sono 3 commenti.

  • Claudio Massari
    scrive il 25 dicembre 2012 alle ore 12:13

    Buon giorno, Sono un ingegnere e ho ricevuto l'incarico di fare uno studio i fattibilità per un impianto di produzione biogas e quindi produzione energia elettrica e termica per una azienda agricola nel mio territorio, in Puglia. Come dati preliminari pensiamo ad un impianto di ca. 100 Kwe e relativo recupero termico. L'azienda agricola in questione dispone di ca. 200 capi di bestiame ma ovviamente pensiamo di poter alimentare l'impianto anche con altre biomasse di provenienza "scarti agricoli". Gradirei avere una preliminare offerta economica per un impianto da voi fornito indicando la vs migliore soluzione tecnica e, soprattutto i vs limiti di fornitura. Ringrazio anticipatamente Ing. Claudio Massari

  • Redazione Web
    scrive il 04 gennaio 2013 alle ore 13:03

    Buongiorno Claudio, Tekneco è soltanto una testata d'informazione, dunque, la invitiamo a contattare personalmente le ziende citate nell'articolo. Trova i loro riferimenti nel nostro database, anche attraverso una semplice ricerca sul portale o partendo da questo link: http://old.tekneco.it/area-aziende/ Un cordiale saluto, la redazione di Tekneco

  • Stefano Marconi
    scrive il 21 gennaio 2013 alle ore 13:56

    Buongiorno Ing. Massari Sono un agronomo della provincia di Milano, se vuole alcune delucidazioni riguardo gli impianti di mini-biomasse, io collaboro con un azienda che commercializza tali prodotti, può contattarci al seguente indirizzo: michele.progetto2@live.com Cordiali saluti Stefano Marconi

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L'autore

Gianluigi Torchiani

Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili


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