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Energia e ricerca

Bioenergie, il settore raddoppia

La produzione di energia elettrica da impianti bioenergetici ha raddoppiato la sua crescita negli ultimi 5 anni. Un trend costante e all'insegna del green

Scritto da il 21 aprile 2016 alle 9:42 | 0 commenti

Bioenergie, il settore raddoppia

Le bioenergie in Italia sono in decisa crescita: già solo il dato relativo al 2014 (+98,4% per 18.732 GWh) evidenzia questo progresso. E lo testimonia ancor meglio il suo aumento negli ultimi cinque anni, pressoché raddoppiato. I dati, presentati ieri all’apertura della fiera Bioenergy Italy, a Cremona, confermano una tendenza già più volte registrata che fanno della bioeconomia nazionale un vanto. Oggi, infatti, l’Italia si pone al terzo posto in Europa per valore prodotto da attività quali la produzione di energia da impianti bioenergetici, la chimica verde e la gestione dei sottoprodotti dell’industria alimentare. Un settore che offre lavoro a 1,6 milioni di persone e il cui valore è stimato a 241 miliardi di euro.
La leva economica e occupazionale sono già di per sé buoni indizi per comprendere l’importanza del settore, ma non è tutto. È la capacità di innovare, le soluzioni che vengono realizzate e le potenzialità ancora in essere che forniscono spunti ancora più interessanti.
Un esempio è costituito dalla ricerca: qui nascono idee che vanno sempre più nella direzione della ecosostenibilità, nel riuso di sottoprodotti per la nascita di nuovi. Basti pensare alla “pellicola” per alimenti realizzata con bucce d’arance. La Sicilia attualmente produce a livello mondiale qualcosa come il 5% di film edibili alternativi alla tradizionale soluzione in materiale plastico e sta conoscendo una forte fase di sperimentazione destinata a trovare nuovi sbocchi. Ma ci sono anche le vaschette per il gelato di polistirolo completamente biodegradabile, oppure il fertilizzante ad alto valore aggiunto nato dalla conversione delle lane di scarto. Sono solo esempi di un’attività che prosegue e che sforna idee e soluzioni green.

Biogas, bioliquidi e solidi e i dati regionali

Ma torniamo alle bioenergie. In Italia la crescita della produzione di elettricità da impianti biogas, bioliquidi e solidi vede fare la parte del leone al biogas (+143,8% dal 2010 al 2014) che ha prodotto 3.538 GWh, grazie agli scarti da attività agricole e forestali (che registrano uni incremento di +1.235% e una produzione di 1.894 GWh) e deiezioni animali (+295% e 396 GWh di produzione). È bene evidenziare che il nostro Paese già oggi è ai vertici mondiali per produzione di biogas, piazzandosi al terzo posto dietro la Germania e la Cina.
Per quanto riguarda i bioliquidi, la produzione è aumentata del 44,6% per 3.084 GWh nel periodo 2010-2014 e, nello stesso periodo, anche la produzione elettrica da solidi è cresciuta del 26,2% con 3.287 GWh prodotti.
Per quanto riguarda le regioni più attive, l’Emilia Romagna è l’autentica protagonista: nel suo mix di produzione energetica il 44,8% proviene da impianti che utilizzano bioenergie. Il dato è ancora più rilevante considerando che la media nazionale è pari al 15,5%.
Buone notizie arrivano dal Sud Italia dove Campania e Calabria evidenziano ottime percentuali pure con una produzione dimezzata rispetto all’Emilia Romagna: la regione campana è seconda, raggiungendo una percentuale del 22,3% di bioenergie nel mix energetico; la Calabria, pur quinta, registra il 20,1%. La Lombardia centra il terzo posto (21,3% sul totale di elettricità prodotta), segue il Veneto col 20,5%. Decisamente sotto la media Toscana (7% del totale), Sicilia (5%), Abruzzo (4,7%) e Trentino Alto Adige (2,4%) e pressoché inesistente in Valle d’Aosta (0,3%), sempre considerando la produzione di elettricità da impianti bioenergetici.
Sempre dalla lettura dei dati, considerando le migliori performance, emergono i dati relativi al Veneto, dove la produzione di elettricità da bioenergie negli ultimi cinque anni ha fatto segnare un +418%; anche in Abruzzo si segnala un forte aumento (+304%), in Piemonte (+285%), in Friuli Venezia Giulia (+193%) in Trentino Alto Adige (+147%).

Lombardia e le altre regioni al top

La Lombardia si conferma la regione dove, in termini di valori assoluti, si produce più elettricità da bioenergie, con 4.249 GWh su 19.919 in totale, pari al 22,7% della produzione nazionale. Segue l’Emilia Romagna con 2.759 GWh su 6.156 (pari al 14,7% della produzione nazionale), il Veneto con 1.899 GWH su 9.259 (10,1%), il Piemonte con 1.731 GWh su 11.773 (9,2%) e la Puglia con 1.650 GWh su 9.564 (8,8%).
La ricerca entra certamente in gioco nel comparto, specie in Lombardia, come ha sottolineato in termini generali il presidente regionale Roberto Maroni, ieri in visita alla fiera di Cremona: «Noi stiamo investendo molto. Siamo la prima regione in Italia come investimento, pubblico e privato, in ricerca: 7 miliardi di euro ogni anno, che rappresentano il 2,3% del Pil della regione, il doppio della media nazionale. Sono risorse importanti, che mettiamo a disposizione anche delle imprese agricole per sostenerne la competitività, che si ottiene anche attraverso la ricerca. Inoltre, attraverso gli “Accordi di competitività”, abbiamo messo a punto uno strumento per fare accordi con le singole imprese, per investimenti in ricerca applicata che poi però portino posti di lavoro».


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L'autore

Andrea Ballocchi

Andrea Ballocchi, giornalista e redattore free lance. Collabora con diversi siti dedicati a energie rinnovabili e tradizionali e all'ambiente. Lavora inoltre come copywriter e si occupa di redazione nel settore librario. Vive in provincia di Milano.


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