energia termica
Aumenta l’import di legna per il riscaldamento
Secondo Coldiretti, l’Italia potrebbe limitare le importazioni con una corretta gestione del patrimonio boschivo nazionale
Per riscaldarsi, meglio la cara e vecchia legna (modernamente detta biomassa) che i sempre più costosi combustibili fossili. È quanto sembrano pensare sempre più italiani secondo una recente analisi effettuata da Coldiretti: sulla base dei dati Istat relativi ai primi sette mesi del 2012, rispetto a dieci anni fa, nel nostro Paese c’è stato un aumento del 26% delle importazioni di legna da ardere.
Un record che renderà necessario l’import di ben 3 miliardi di chili di legname nel corso di tutto il 2012 che – stima la Coldiretti – saranno bruciati nei sei milioni di stufe e camini presenti nelle case degli italiani. Rispetto a dieci anni fa, invece, si è praticamente dimezzato il consumo di gasolio da riscaldamento (-49% nei primi nove mesi dell’anno).
L’Italia, insomma, è diventata il primo importatore mondiale di legna da ardere, nonostante la presenza sul territorio nazionale di 10 milioni e 400 mila ettari di superficie forestale, in aumento del 20% negli ultimi 20 anni. I 12 miliardi di alberi presenti sul territorio (circa 200 per ogni italiano) coprono oltre un terzo della superficie nazionale (35%).
L’Italia, inoltre, può contare su una filiera industriale delle stufe a legna, delle caldaie e del pellet molto sviluppata. L’import di biomassa, dunque, potrebbe essere limitato: secondo Coldiretti, con una più corretta gestione del nostro patrimonio forestale, quasi senza alterarne la sostenibilità, potrebbe essere prelevato legname per 23,7 milioni di tonnellate annue, tale da ridurre i consumi attuali di petrolio di ulteriori 5,4 milioni di tonnellate.
«Appare quindi evidente l’importanza di rilanciare la gestione dei boschi – insiste l’associazione degli agricoltori – che, oltre alle valenze territoriali, sociali e paesaggistiche, potrebbe contribuire in modo decisivo anche al raggiungimento degli obiettivi del Piano d’Azione Nazionale al 2020 (secondo il quale le biomasse, tra le quali spicca il ruolo dei prodotti legnosi, dovranno coprire il 44% dei consumi di fonti rinnovabili e il 58% dei consumi di calore totale), fornendo biomassa ottenuta con metodi sostenibili (sia nella produzione che nel taglio) nell’ambito di una filiera sostenibile anche nelle modalità di trasformazione energetica, con caldaie moderne ed efficienti».
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L'autore
Gianluigi Torchiani
Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili
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