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La Commissione Ue vuole etichette energetiche più semplici

Efficienza energetica

Addio ai segni più dalle etichette degli elettrodomestici

Una proposta dell'Esecutivo Ue propone di tornare allo schema originario delle etichette, con classi da A a G, senza simboli aggiuntivi

Scritto da il 22 luglio 2015 alle 10:00 | 0 commenti

Addio ai segni più dalle etichette degli elettrodomestici

Tutti quanti abbiamo imparato, in questi anni, a dare un occhio alle etichettatura energetica degli elettrodomestici (presente dal 1995), così da avere una prima informazione sui consumi di questi apparecchi. Consumi che poi, ovviamente, appesantiscono le nostre bollette elettriche. Ma se più o meno tutti abbiamo capito che un dispositivo A è senza dubbio più efficiente di uno C o D, in pochissimi prestiamo caso ai + che spesso fanno capolino nelle etichette. Non a caso, nei giorni scorsi la commissione europea ha proposto di tornare a un modello di etichetta più semplice di quello attuale, con classi di efficienza dei consumi dalla A alla G alle quali corrisponderanno una serie di colori, mentre i + saranno eliminati, tornando a quello che era lo schema originario.

Più precisamente, con le nuove regole di etichettatura sull’efficienza energetica i prodotti già sul mercato, che includono anche classi dalla A+ alla A+++, saranno venduti senza cambiamenti, mentre i nuovi dispositivi dovranno adeguarsi alla nuova classificazione. I consumatori saranno informati tramite campagne informative e la stima di Bruxelles è che grazie alla maggiore trasparenza ogni famiglia potrà risparmiare altri 15 euro l’anno in bolletta, passando dai 465 euro attuali a circa 480. Le nuove etichette dovrebbero convenire anche a produttori e distributori, che secondo la Commissione europea con le nuove regole avranno un maggiore incasso di 10 miliardi di euro l’anno.

Una proposta che piace a Legambiente: “Alla vigilia della COP di Parigi, essa è un segnale importante da parte della Commissione europea riguardo alla lotta ai cambiamenti climatici – commenta Davide Sabbadin, responsabile efficienza energetica Legambiente – la scomparsa dei vari + dopo la A, che mettevano confusione al consumatore, è una vittoria del buon senso verso la chiarezza e la semplificazione. L’altra grossa novità è la creazione di un database unificato per tutti i prodotti immessi nel mercato europeo. Non è visibile al consumatore ma consentirà alle autorità statali di controllo una maggiore collaborazione e una facilità molto superiore nella verifica della veridicità delle etichette. Purtroppo – aggiunge Sabbadin – c’è una nota dolente: nell’ultima versione del testo è saltata l’introduzione in etichetta del costo dei consumi dell’elettrodomestico nell’arco della sua vita. Un’indicazione che avrebbe consentito di valutare la spesa reale legata all’acquisto di un prodotto, sommando al costo dell’acquisto anche quello dei consumi a venire. Si sarebbe reso così palese che spesso chi meno spende più spende e viceversa. Speriamo che venga introdotta in etichetta almeno l’indicazione obbligatoria della durata di vita minima dei prodotti, che al momento è ancora solo un’ipotesi”. Per il momento, infatti, quella della Commissione Ue è soltanto una proposta, che sarà sottoposta al voto del Parlamento europeo nei prossimi mesi.

 


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L'autore

Gianluigi Torchiani

Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili


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