Riqualificazione urbana
Ristrutturazione ed efficienza per le case popolari
Dal Governo 500 mln per riqualificare gli alloggi popolari vuoti. La campagna di RSE per il risparmio energetico. Enea monitora i vantaggi della domotica
Mezzo miliardo di euro per la riqualificazione delle case popolari vuote. Che, solo a Milano, sono 3300 come ricordava tempo fa il candidato sindaco a Milano Giuseppe Sala. Ed è proprio a Milano che il ministro delle Infrastrutture Graziano Del Rio ha ricordato quale sarà l’impegno del Governo per rispondere alle urgenze abitative in tema di alloggi popolari. E ha messo sul tavolo le cifre: «Il governo metterà a disposizione delle Regioni 500 milioni, di cui 260 entro il 2016, per la riqualificazione degli alloggi popolari che oggi non sono occupati o perché fatiscenti oppure perché non rispondenti alle recenti normative urbanistiche», aggiungendo che «di questi, 85 milioni circa toccheranno alla Lombardia». Se per la ristrutturazione di un alloggio popolare il costo si aggira sui 20.000 euro, è prevedibile pensare che – solo per la Lombardia – nel giro di un paio d’anni potrebbero essere assegnati 4.000 alloggi circa.
Del futuro piano casa sono previste altre misure di interesse particolare per i proprietari privati. Una di queste è la previsione dell’esenzione dagli oneri di urbanizzazione per chi interviene demolendo e ricostruendo palazzi fatiscenti, impiegando soluzioni di risparmio energetico, preservando il verde e garantendo di utilizzare la stessa cubatura dello stabile abbattuto.
Case popolari ed efficienza energetica, la campagna RSE
Si chiama Energia su misura ed è il progetto avviato da RSE – in collaborazione con MM, che gestisce il patrimonio di edilizia pubblica di Milano – il cui obiettivo è stimolare comportamenti virtuosi da parte del consumatore per favorire l’efficienza energetica nelle case popolari. L’idea alla base del progetto parte dal fatto che la prima voce di spesa per le famiglie è l’abitare; «non solo pagare il mutuo o l’affitto, ma anche il riscaldamento, le bollette della luce e dell’acqua, i rifiuti, altri tributi e tasse comunali», fa sapere RSE. Spesso tale disagio abitativo si concentra proprio negli edifici ERP in cui si sedimentano le fasce di popolazione più in difficoltà. Da qui nasce la necessità prioritaria di ridurre gli sprechi di energia elettrica. Individuato il campione del sondaggio (30 famiglie) si procede al monitoraggio online dei consumi elettrici totali e suddivisi per le principali voci di consumo. Partito agli inizi di maggio, il monitoraggio di confronto sarà concluso tra tre mesi, permettendo di valutare il reale risparmio ottenuto.
Case popolari, la domotica aiuta a risparmiare
Le nuove tecnologie vengono in aiuto per tagliare i consumi energetici. La dimostrazione giunge dalla sperimentazione promossa da Acer (Azienda Casa Reggio Emilia), in collaborazione con Schneider Electric ed Enea. Oggetto della prova una palazzina di case popolari della stessa Azienda reggiana dove è stata installata una soluzione domotica per contabilizzare, regolare i consumi di gas e di elettricità. Il progetto, avviato lo scorso anno, ha dimostrato che la disponibilità di uno strumento di questo genere consente di ottenere importanti risparmi, pari al 20% (al netto delle perdite, i cosiddetti “furti di calore”) rispetto alla stagione invernale precedente. Tra l’altro, segnala l’Agenzia nazionale per l’efficienza energetica, «Questo risparmio aumenta considerevolmente se l’utente usa degli accorgimenti ed è “addestrato” a gestire in maniera corretta le temperature». Non solo: a livello di consumi di gas, il consumo in metri cubi si è ridotto del 26,6%.
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L'autore
Andrea Ballocchi
Andrea Ballocchi, giornalista e redattore free lance. Collabora con diversi siti dedicati a energie rinnovabili e tradizionali e all'ambiente. Lavora inoltre come copywriter e si occupa di redazione nel settore librario. Vive in provincia di Milano.
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