Provvedimenti
Renzi non sblocca l’ Italia
Lo "Sblocca Italia" è un provvedimento che non guarda al futuro
Arriva il provvedimento Sblocca Italia che avrà ripercussioni anche sull’efficienza energetica sull’edilizia e sul territorio. Il provvedimento è per ora in consultazione e dovrebbe essere approvato, secondo il Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi, « il 27-28 agosto nel Consiglio dei Ministri della ripresa che potrá approvare un decreto legge e un disegno di legge delega sui provvedimenti urgenti che vanno ora in consultazione».
Nello specifico si “sbloccheranno” grandi opere ferme e giá finanziate e sbloccabili con semplificazioni, attivando risorse per 30 mld di euro (57% da risorse private pari a 17 miliardi), con 95 mila nuovi posti di lavoro, secondo Renzi. Per i piccoli comuni ci sono duemila interventi per un valore complessivo di 1.300 milioni, sperando che non si traducano in assalto al territorio, mentre sulle autostrade sono previsti investimenti aggiuntivi per oltre 10 miliardi e il contenimento dei pedaggi autostradali. Una cifra di sicuro sbilanciata verso il trasporto su gomma visto che per la manutenzione delle strade esistenti e delle ferrovie è previsto un solo miliardo di euro.
Per quanto riguarda il dissesto idrogeologico sono previsti 570 cantieri per un valore di 650 milioni di euro e sulle opere idriche (depuratori, reti e collettori fognari) del sud ci saranno entro il 2014 480 milioni di euro, per 104 cantieri.
La vera buona notizia è che vengono stabilizzati gli incentivi fiscali per gli interventi di efficientamento energetico e adeguamento antisismico, mentre ci saranno agevolazioni fiscali per le permute immobiliari che prevedono l’acquisto di immobili ad alto rendimento energetico. E sempre sul fronte energetico arriva la pessima notizia. Si punta, infatti a sviluppare risorse geotermiche, petrolifere e di gas naturale con investimenti privati nazionali e internazionali per circa 17 miliardi di euro, con un effetto sull’occupazione di 100mila unità – erano 17mila qualche mese fa e un risparmio in bolletta energetica per 200 miliardi in venti anni. Cosa che non si capisce come sarà fatta visto che il prezzo dei combustibili fossili è fissato a livello internazionale, mentre il petrolio estratto entro i nostri confini non sembra aver dato benefici di sorta. Insomma una “manovra” che sembra non affrontare i problemi di petto, ma sopratutto che, a parte il dissesto idrogeologico e l’efficienza energetica, guarda molto di più nello specchietto retrovisore che alla strada davanti. Infatti sulle energie rinnovabili non c’è nulla.
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L'autore
Sergio Ferraris
Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente. È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983.
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