Tekneco #12 – Costruire sostenibile
La nuova stagione del legno
I vantaggi del legno lamellare in edilizia non sono solo ecologici ma anche economici. E si costruisce più velocemente: un palazzo di otto piani in sole dieci settimane
Il legno, che è uno dei materiali più tradizionali da costruzione e che è sopravvissuto fino ai nostri giorni, in diverse aree del Pianeta sta vivendo una nuova giovinezza che lo sta portando a livelli di utilizzo fino a qualche anno fa impensabili. La rivoluzione nel campo del legno, oggi, si chiama legno lamellare ed è una tecnica che nulla ha a che fare con quelle tradizionali per il livello d’innovazione tecnologica che possiede.
Grazie al legno lamellare, infatti, si possono realizzare elementi strutturali di primaria importanza che consentono soluzioni architettoniche anche molto avanzate. Il legno lamellare, rispetto a quello tradizionale, presenta vantaggi notevoli poiché le singole lamelle che lo compongono annullano l’una con l’altra i difetti tipici di un materiale naturale come il legno, consentendo la realizzazione di strutture particolari in base alle singole esigenze del progettista e non ha il limite dimensionale obbligato dalle dimensioni dell’albero, ma che è imposto solo dalle esigenze di trasporto, e consente la realizzazione di singoli elementi lunghi fino a 45 metri.
Il rapporto tra qualità meccaniche e peso – 500 chilogrammi a metro cubo per il legno lamellare contro i 2.500 chilogrammi a metro cubo per il cemento – è sicuramente a favore del legno lamellare. «Per quanto riguarda i campi d’applicazione del legno lamellare l’unico limite è la fantasia degli architetti, ai quali questo materiale consente comunque una grande creatività – afferma Roberto Modena, ingegnere di Rubner Holzbau che si occupa della gestione dei progetti -. Si tratta di un materiale che può essere utilizzato in tutti i contesti. Nei primi anni lo si è utilizzato per delle realizzazioni caratterizzate da una grande luce, sfruttando i pesi contenuti del legno lamellare, ma oggi, oltre alle grandi superfici lo si sta impiegando anche nelle grandi altezze».
Un’altra caratteristica del legno lamellare, che offre diversi vantaggi, è quella di avere un alto grado di prefabbricazione.
Il primo è quello di poter avere un alto grado di personalizzazione degli elementi costitutivi l’immobile, poiché praticamente ogni realizzazione è un prodotto che potremmo chiamare di “sartoria edilizia” i cui pezzi sono realizzati in fabbrica, attraverso una stretta sinergia tra progettisti, costruttori e azienda realizzatrice del legno lamellare, che quindi non ha solamente il ruolo di fornitrice di materia prima. Oltre a ciò, il fatto di arrivare al cantiere con una buona parte degli elementi già realizzati consente una riduzione dei tempi, una coordinazione tra le varie attività della messa in opera e una maggiore pianificazione del lavoro. Opportunità che si traducono in una riduzione dei tempi e quindi in una maggiore economicità della realizzazione. Da non sottovalutare, inoltre, il fatto che nel caso di edifici multipiani, mentre si stanno realizzando quelli superiori, in quelli inferiori si possono già realizzare i lavori di finitura, con una grande compressione dei tempi morti. Per dare un’idea, in un edificio di quattro piani il primo può essere terminato mentre si sta ancora realizzando il quarto. «Non bisogna sottovalutare, inoltre, il fatto che in questi cantieri non c’è necessità di betoniere e polveri per le malte e ciò rappresenta un vantaggio per i cantieri attivi in zone già abitate, in quanto il disturbo verso la popolazione è minimo – prosegue Roberto Modena – E poi c’è la rapidità. Per realizzare un edificio che abbia 250 metri quadri per piano e un’elevazione di otto piani servono circa otto-dieci settimane, anche perché lavorando completamente a secco non ci sono tempi morti».
Circa le prestazioni energetiche il legno, sia quello lamellare usato per le strutture, sia quello in pannelli utilizzato per le tamponature, ha già di per sé delle ottime prestazioni energetiche che aumentano se lo si accoppia con dei materiali isolanti. Oltre a ciò, le costruzioni in legno possiedono limitati ponti termici e quest’ultima caratteristica, unita all’isolamento, consente di realizzare in maniera facile delle abitazioni passive. Per quanto riguarda uno dei luoghi comuni più diffusi, ossia la combustione, il legno lamellare offre ottime performance poiché possiede un buon isolamento termico e la struttura cede solo quando la parte non carbonizzata è diminuita a livello tale che non è più in grado di sopportare il peso per la quale è stata progettata. Sul fonte antisismico, l’elasticità e il minor peso sono i due elementi che aiutano, e non poco, il progettista che si trova ad affrontare la realizzazione di abitazioni in zona sismica. Per quanto riguarda le essenze utilizzate per realizzare il legno lamellare, si utilizzano in linea di massima l’abete rosso, che offre buone caratteristiche di resistenza e possiede una buona attitudine all’incollaggio, e il larice che ha le stesse caratteristiche dell’abete rosso ma anche una maggiore durabilità in esterni e una maggiore valenza estetica.
Legno estremo
A dimostrazione delle potenzialità del legno lamellare c’è la recente realizzazione a Keutschach am See in Carinzia di quella che è la più alta torre panoramica composta da legno lamellare al mondo: la Pyramidenkogel. La struttura, che arriva a quasi 100 metri d’altezza, è stata realizzata da Rubner Holzbau su progetto dello Studio di Architettura Klaura, Kaden + Partners di Klagenfurt che si è avvalso per il progetto strutturale degli ingegneri Lackner + Raml di Villach. La struttura è composta da dieci livelli, dell’altezza di 6,4 metri ognuno, in cima ai quali trovano posto due piattaforme di 3,2 metri che servono per consentire l’osservazione panoramica.
La torre è composta da 16 pali in legno lamellare, tutto rigorosamente di provenienza locale, che sono irrigiditi da dieci anelli ellittici e da ottanta puntoni diagonali. In totale sono stati utilizzati 500 metri cubi di legno lamellare, mille metri quadrati di pannelli strutturali autoportanti X-Lam e 300 tonnellate d’acciaio.
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L'autore
Sergio Ferraris
Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente. È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983.
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