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In fiera si va solo se certificati: la lezione Ecomake | Tekneco

In fiera si va solo se certificati: la lezione Ecomake

La mostra convegno ha scelto un nuovo approccio, rivelatosi vincente, per selezionare gli espositori

Scritto da il 21 febbraio 2011 alle 9:00 | 0 commenti

In fiera si va solo se certificati: la lezione Ecomake

Si fa presto a dire sostenibile. Uno dei termini più abusati degli ultimi tempi rischia di confondere i consumatori e gli stessi addetti ai lavori, e questo è particolarmente grave in edilizia, considerati i valori in gioco. Ecomake, mostra convegno sui materiali e le tecnologie sostenibili, che si è svolta il 17-18 febbraio a Verona, ha provato a porre un punto fermo su questo fronte, aprendo le porte solo alle aziende che  raggiungevano il punteggio minimo di ammissibilità previsto dal disciplinare tecnico, strumento redatto da esperti del settore.

I numeri

L’approccio sembra aver prodotto risultati positivi, visti i 600 partecipanti (soprattutto ingegneri, archetti ed esperti di bioedilizia) di questa due giorni. Il disciplinare tecnico doveva essere compilato dall’azienda produttrice per ciascun prodotto, tecnologia o processo che si intendeva esporre a Verona. Tra i parametri considerati, la tipologia di materia prima utilizzata, il raggio di approvvigionamento della stessa, la capacità di recupero dei rifiuti di produzione, il consumo di energia, l’uso di fonti rinnovabili e la capacità di ridurre l’effetto serra. A superare il vaglio degli esaminatori sono state 30 aziende, un risultato soddisfacente per una manifestazione nata in ambito locale (su iniziativa del Metadistretto veneto della bioedilizia) e alla prima edizione.

Una nuova era per le manifestazioni sulla bioedilizia

Resta da capire se questo approccio sarà seguito anche da altre manifestazioni sulla green economy, che negli ultimi anni sono cresciute a dismisura – quanto a presenze e aree occupate – con il rischio di non aiutare i consumatori e gli stessi operatori del settore a distinguere le proposte davvero sostenibili. Colpa anche della mancanza nel nostro paese di normative che definiscano soglie di accessibilità al concetto di sostenibilità nei vari campi di azione e dell’assenza di standard di certificazione diffusi a livello nazionale.


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L'autore

Luigi Dell'Olio

Luigi dell'Olio, giornalista pugliese free-lance, vive a Milano, dove si occupa di temi legati all'economia, alla tecnologia e alle energie rinnovabili.


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