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Il maso diventa ecologico | Tekneco

Tekneco #10 – Sostenibilità

Il maso diventa ecologico

La lunga storia dei masi del Trentino Alto Adige scopre la sostenibilità e l’efficienza energetica come leve di mercato. Così l’ospitalità diventa ecologica

Scritto da il 01 marzo 2013 alle 8:30 | 0 commenti

Il maso diventa ecologico

Erano minacciati dall’Europa, alcuni decenni fa, i masi altoatesini che secondo Bruxelles dovevano essere abbandonati per consentire alle popolazioni migliori condizioni di vita nelle città e ora, grazie all’opposizione delle popolazioni, sono loro che presidiano il territorio, evitando l’abbandono delle montagne e garantendo lavoro. Oltre a ciò, però, i masi hanno scoperto una nuova frontiera: l’ospitalità ecologica.

«La tradizione di offrire vacanze e ospitalità al maso risale a oltre 150 anni fa, quando dalle città della valle si fuggiva dalla calura estiva andando in alto. – ci dice Hannes Knollseisen, del Consorzio Gallo Rosso – Da ciò nasce l’usanza di accogliere persone per le vacanze. In pratica in Trentino Alto Adige sono nati gli agriturismi più antichi d’Italia, precedenti anche all’invenzione della parola stessa».

Sugli oltre 18mila masi del Trentino Alto Adige, infatti, gli oltre 1550 riuniti nella associazione Gallo Rosso, nei quali l’attività agricola prevale su quella turistica, si sono dati un’ulteriore specializzazione, sono ora dodici, che identificherà i masi anche in base allo standard di Classificazione. «L’avvicinamento alle tematiche della sostenibilità è stata una scelta obbligata, visto che l’agricoltura di montagna è sostenibile per definizione, poiché deve sfruttare al massimo le risorse “interne”. – prosegue Knollseisen – Gallo Rosso è nato nel 1999 e già dopo due anni è stata defi nita la specializzazione “maso biologico”».

Per guadagnarsi la specializzazione energetica un maso deve superare dei parametri molto severi e quelli energetici imposti dall’agenzia CasaClima per guadagnarsi le stellette della categoria “masi CasaClima” prevedono l’utilizzo delle energie rinnovabili e il rispetto dei parametri circa l’efficienza energetica della classificazione CasaClima.

Dal punto di vista tecnico la certificazione richiede che le emissioni della struttura siano al di sotto dei 20 chilogrammi per metro quadro l’anno, ci sia la raccolta dei rifiuti differenziata, siano assolutamente evitati gli sprechi energetici, ottimizzando la luce solare, l’umidità e la temperatura delle stanze che devono essere sempre controllate, che i materiali di costruzione, oltre ecosostenibili provengano da una filiera corta.

E la certificazione non trascura nemmeno l’informazione, poiché negli appartamenti degli ospiti devono essere a disposizione le informazioni circa la certificazione stessa, la sostenibilità ambientale e i temi connessi all’ecologia. Anche i servizi devono essere all’insegna della sostenibilità e della filiera corta. Almeno tre succhi e quattro varietà di frutta devono provenire dal maso, devono essere sempre presenti verdure di stagione biologiche, mentre agli ospiti che scelgono di arrivare con un mezzo pubblico come il treno e l’autobus deve essere assicurato un servizio di trasporto, in modo che possano raggiungere il maso anche senza l’auto privata.

«Bisogna considerare il fatto che il nostro approccio non è solo ecologico, ma anche sociale. Per noi i masi non possono avere più di quattro appartamenti, oppure sei stanze, perché l’attività agricola deve essere sempre prevalente al fine di non trasformare i masi in un’altra attività, come quella alberghiera » continua Hannes Knollseisen. Il primo maso a essere stato classificato “maso Casa Clima” nella categoria “Casa Clima Oro”, la pole position dell’efficienza energetica per le abitazioni, è il maso frutticolo Sandwiesenhof di Gargazzone che ha superato gli esami di “ecosostenibilità” grazie a due impianti a fonti rinnovabili, fotovoltaico e geotermico che lo rendono energeticamente indipendente, a un design innovativo e all’offerta di due appartamenti costruiti secondo i criteri di bioedilizia.

Mentre il maso Oberbinder ha conservato il suo aspetto esterno originale d’abitazione di montagna, mentre gli appartamenti interni sono stati ristrutturati in chiave moderna utilizzando cirmolo (Pinus cembra) che cresce nelle valli altoatesine e che secondo le usanze popolari è in grado di favorire il riposo, veniva, infatti, utilizzato per le culle dei bimbi. Argilla e colori naturali, invece, sono i denominatori del maso Oberglunigerhof che utilizza materiali naturali come la lana, il lino, la pietra e il legno per l’arredamento, mentre la scelta cromatica è stata fatta seguendo i principi Feng Shui al quale, anche se non ha alcuna evidenza scientifica per quanto riguarda i campi energetici, bisogna riconoscere una certa positività nell’armonia dei cromatismi.

Sul fronte energetico le soluzioni adottate dai masi sono diverse. Si va dal fotovoltaico, ai collettori solari che lavorano in tandem con le stufe a pellets, passando all’utilizzo dei trucioli di legno, scarti di produzione di una segheria che sarebbero, se non eliminati senza utilizzo, impiegati per il riscaldamento, come succede al maso Hof Zerund di Casterotto. Il biogas ricavato dalla fermentazione anaerobica delle deiezioni animali prodotte nel maso stesso– 70% metano e 30% anidride carbonica – viene utilizzato per produrre parte dell’energia utilizzata dalla struttura. Il tutto quindi con una filiera molto breve.

Per quanto riguarda la produzione, nei masi sostenibili vige la regola del chilometro zero. Il maso St. Quirinus, che è anche lui totalmente autonomo sul fronte energetico grazie al solare e alle biomasse, offre ai propri ospiti prodotti autoprodotti, come vini, marmellate e succhi di frutta, mentre al Gonnerhof di Perca che risale al 1433 si allevano animali, come mucche da latte, maiali e galline con mangimi naturali senza silaggio, producendo di conseguenza speck, salsicce, burro, succhi e marmellate, tutti a chilometri zero.

E anche il quadro economico e finanziario è positivo. «Per quanto riguarda il bilanciamento economico stimiamo che un maso con quattro appartamenti trovi un punto d’equilibrio in circa dodici anni, con un’occupazione di 150 giorni l’anno. – conclude Knollseisen– Periodo che deve essere incrementato magari usando proprio la sostenibilità come leva di mercato. Per quanto riguarda il target dei nostri masi sostenibili abbiamo un 60% famiglie, mentre per il restante 40% si tratta di giovani coppie e anziani ».

Che cosa è Gallo Rosso

Il marchio Gallo Rosso è nato nel 1999 con l’obiettivo di promuovere le aziende agrituristiche che offrono alloggio nel maso. Oggi sono 1.500 gli agriturismi che offrono pernottamento per tutto l’arco dell’anno, garantendo ospitalità e qualità del servizio, attraverso severi parametri, uno dei quali limita a sole quattro unità il numero massimo degli appartamenti che un maso può affittare agli ospiti. Ciò permette di salvaguardare e garantire allo stesso tempo il ruolo predominante che la produzione agricola occupa nel bilancio degli agriturismi.

Un altro punto di forza sono i prodotti offerti agli ospiti (latte fresco, marmellate, succhi) provenienti direttamente dagli orti, allevamenti, vigneti e frutteti dei contadini stessi. Nel 2003 il marchio è stato esteso agli ambiti “ristorazione al maso” e “prodotti di qualità dal maso”: il primo raccoglie tutti i masi che offrono un servizio di ristorazione di qualità, mentre il secondo propone i masi che producono specialità proprie come succhi, confetture e sciroppi di frutta, distillati, aceti, formaggi, latticini, uova, erbe aromatiche, pane e frutta secca.

Il “Gallo Rosso” è diventato simbolo dell’agriturismo in Alto Adige riunendo “vacanze al maso”, “ristorazione al maso” e “prodotti di qualità dal maso” sotto un unico marchio, che garantisce la qualità del prodotto e dei servizi. Il successo del marchio è stato confermato dagli ottimi risultati raggiunti: dal 1999 i pernottamenti sono aumentati del 153%.

I MASI

Le dodici specializzazioni dei masi sono:

  1. masi per famiglie;
  2. masi per appassionati di cavalli;
  3. masi per escursionisti;
  4. masi storici;
  5. masi con coltivazione biologica;
  6. masi per persone allergiche;
  7. masi “benessere”;
  8. masi di alta montagna;
  9. masi per diversamente abili;
  10. masi vinicoli;
  11. masi per ciclisti;
  12. masi Casa Clima.

Che cosa è CasaClima

CasaClima è lo standard edilizio voluto dalla Provincia di Bolzano presentato nel 2002 come recepimento “autonomo” della direttiva 2002/91/CE. Il modello CasaClima prevede tre classi energetiche:

CLASSE ORO: meno 10 kWh/mq/anno;

CLASSE A: meno 30 kWh/mq/anno;

CLASSE B: meno 50 kWh/mq/anno.

CasaClima prevede che il certificato sia redatto durante tutto l’iter di costruzione da un soggetto indipendente non coinvolto nè nella progettazione, nè nella costruzione.

 

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L'autore

Sergio Ferraris

Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente. È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983.


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