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I sistemi a secco nell’edilizia antisismica

Per costruzioni sicure sono fondamentali partizioni interne, sistemi di involucro e di tamponamento leggeri, elastici e performanti. L'esempio di Knauf

Scritto da il 26 marzo 2013 alle 8:30 | 0 commenti

I sistemi a secco nell’edilizia antisismica

Photo: Knauf


Le soluzioni costruttive in grado di abbinare leggerezza ed elasticità sono ritenute scientificamente quelle col miglior comportamento antisismico.

Per ottenere risultati efficaci si deve contare non solo su strutture portanti progettate con specifiche caratteristiche di duttilità e di dissipazione dell’energia, ma anche su tutti gli altri elementi secondari quali pareti, contropareti e controsoffitti interni che, se sottoposti all’azione sismica, possono risultare allo stesso modo potenzialmente pericolosi per l’incolumità degli occupanti dell’edificio.

Come ci spiega il direttore tecnico di Knauf, Claudia Chiti, «Da svariati test che abbiamo condotto nel mondo si è evidenziato che i sistemi a secco, nelle strutture a telaio, sono in assoluto il miglior sistema per rispondere adeguatamente alla sicurezza negli edifici in caso di sisma. Essi hanno come punti di forza la leggerezza e l’elevatissima capacità di deformazione, ovvero la capacità di non opporsi al movimento delle strutture portanti in caso di sisma. Inoltre tali sistemi hanno il vantaggio di non collassare in maniera fragile grazie alle loro caratteristiche intrinseche di leggerezza ed elasticità».

Il riferimento riguarda le partizioni interne e i sistemi di involucro o tamponamento, ossia tutto quello che va a sostituire la muratura, il laterizio, i blocchi di vario genere nella parte interna ed esterna dell’edificio. Le soluzioni a prova di sisma non sono appannaggio esclusivo delle costruzioni nuove: «In Emilia, per esempio, sono stati realizzati interventi per la messa in sicurezza di edifici residenziali ma anche di pubblica utilità, come gli ospedali e scuole, in cui si interviene collegando un’orditura metallica (semplice o doppia) agli elementi portanti dell’edificio – spiega Chiti – Tale orditura funge da struttura di supporto per il rivestimento con lastre in cemento fibro-rinforzato ed insieme costituiscono le pareti di tamponamento del sistema Aquapanel® (utilizzato, per esempio, nella sede dell’Ordine degli Ingegneri, a L’Aquila, nella foto). Inoltre l’intercapedine tra le orditure è stata sfruttata per inserire materiale isolante in grado di migliorare notevolmente le prestazioni energetiche e acustiche dell’edificio».

Lo stesso direttore tecnico ci spiega quali siano le tipologie costruttive su cui basa il sistema antisismico Knauf. «Si tratta di una selezione delle configurazioni più efficienti in termini di resistenza meccanica per quanto riguarda pareti, contropareti e controsoffitti. Le lastre, i profili e i ganci sono proposti in composizioni che amplificano la capacità elastica e di resistenza: abbiamo messo a punto tecnologie come i giunti scorrevoli che in combinazione con l’intero sistema consentono a lastre e profili di assorbire le sollecitazioni derivanti dal sisma. Inoltre, le soluzioni della divisione Knauf Antisismika sono testate per differenti livelli d’intensità e di deformazione: in fase di progettazione è possibile dimensionare la soluzione costruttiva in funzione della posizione geografica, dell’accelerazione sismica del suolo, della destinazione d’uso dell’edificio e dell’altezza della parete. Rimanendo inalterata la filosofia di base del Sistema a Secco Knauf, le configurazioni antisismiche sono in grado di associare alla resistenza meccanica le prestazioni di isolamento termoacustico e di protezione passiva dal fuoco».

Un ultimo riferimento va al sistema in grado di contenere lo sfondellamento dei solai che si verifica sia con il distacco di parti di intonaco sia con il distacco del fondello di laterizio degli elementi di alleggerimento del solaio, rischiando di essere la potenziale causa danni molto gravi a persone e cose: «I sistemi di controsoffitto Knauf sono stati i primi in Italia a essere certificati nel confronto dell’antisfondellamento dei solai. Adottando particolari lastre, denominate Diamant, in gesso rivestito con un nucleo a densità superiore e a elevatissima resistenza meccanica, siamo in grado di garantire un adeguato livello di sicurezza oltre a un elevata performance di resistenza nei confronti dell’umidità e della protezione passiva al fuoco».


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L'autore

Andrea Ballocchi

Andrea Ballocchi, giornalista e redattore free lance. Collabora con diversi siti dedicati a energie rinnovabili e tradizionali e all'ambiente. Lavora inoltre come copywriter e si occupa di redazione nel settore librario. Vive in provincia di Milano.


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