Edilizia sostenibile
Formedil Puglia: la formazione per il rilancio dell’edilizia
In vista della programmazione regionale dei fondi comunitari 2014 – 2020, il settore chiede alle istituzioni un efficiente impiego di risorse da destinare alla formazione in edilizia
Gettare le basi per il rilancio del settore delle costruzioni in Puglia, in particolare in quello dell’edilizia sostenibile, attraverso un efficiente impiego di adeguate risorse comunitarie da impiegare nel settore della formazione professionale e della riqualificazione delle risorse umane.
Per questo Formedil Puglia – l’ente che coordina le scuole edili provinciali – chiede, in fase di impostazione iniziale della Programmazione regionale dei fondi comunitari 2014 – 2020, una fattiva collaborazione tra istituzioni e parti sociali settoriali.
Se ne è discusso lo scorso 21 marzo a Foggia nel corso dell’evento ‘Formazione, innovazione e competitività. L’edilizia sostenibile e il risparmio energetico al centro della programmazione 2014 – 2020 in Puglia’, promosso da Formedil Puglia, al quale hanno preso parte esperti di programmazione comunitaria, oltre che rappresentanti delle istituzioni europee, nazionali e regionali, del mondo dell’impresa e del sindacato. A chiudere i lavori il vicepresidente del Parlamento europeo, Gianni Pittella.
Nel corso dell’iniziativa è emersa la necessità di una più stretta collaborazione tra istituzioni e parti sociali settoriali in vista della programmazione regionale dei fondi comunitari 2014 – 2020 che destineranno più di 22 miliardi di fondi strutturali a investimenti nelle regioni meno sviluppate del Sud Italia, di cui oltre 5 alla Puglia.
«In primis – ha spiegato il presidente di Formedil Puglia Massimiliano Dell’Anna – chiediamo che siano destinate risorse certe al finanziamento della formazione nel settore edile e proponiamo alla Regione la sottoscrizione di un protocollo di filiera che individui nelle scuole edili pugliesi il soggetto a cui affidare la formazione specifica del settore, valorizzandone le peculiarità: tra queste, l’essere caratterizzate dalla bilateralità, rappresentare imprese e lavoratori e poter garantire la riconoscibilità e spendibilità su tutto il territorio nazionale ed europeo delle competenze acquisite». «Proponiamo inoltre – ha continuato Dell’Anna – di arricchire il ventaglio delle figure professionali del settore attraverso la sperimentazione di percorsi finalizzati a formare figure innovative e di esaltare la modalità formativa tipica delle scuole edili – incentrata sull’addestramento pratico, oltre che sulla formazione teorica – anche attraverso progetti formativi mirati al recupero degli edifici perseguendo così il duplice obiettivo di formare nuove competenze e recuperare il patrimonio».
«Quello che ci preme maggiormente – ha aggiunto il vice-presidente di Formedil Puglia Giovanni Librando – è che i fondi destinati alla formazione dalla nuova programmazione siano effettivamente impegnati e spesi e non, come successo in passato, restituiti all’UE perché non si è stati in grado di spenderli. Anche per questo motivo le scuole edili regionali del sistema Formedil hanno deciso di investire in professionalità esperte di progettazione comunitaria, con l’obiettivo di intercettare quante più risorse comunitarie possibili. Auspichiamo che il ruolo di Formedil Puglia venga valorizzato ai tavoli istituzionali sulla formazione, ai quali chiediamo di partecipare permanentemente».
Nel pieno della crisi il sistema formativo degli enti bilaterali di settore, ha messo in campo a livello nazionale e locale un’azione imponente di garanzia formativa e di orientamento funzionale e operativo.
Il sistema delle scuole edili, presente in Italia in ogni provincia, nel quadriennio 2009 – 2012 ha formato infatti più di 521 mila allievi ( di cui oltre 96 mila nel Sud Italia) attraverso oltre 44 mila corsi (di cui circa 96 mila nel Sud). In Puglia ha erogato, nello stesso periodo, più di 2 mila corsi formando oltre 23 mila allievi. Sul totale degli allievi formati a livello nazionale l’80% è costituito da operai (in Puglia il 71%), il 17% da tecnici (in Puglia il 25%) e il 3% da figure di rappresentanza (in Puglia il 4%) (dati Rapporto Formedil 2013).
«Il fabbisogno di qualificazione delle imprese del settore edile – ha commentato il presidente dell’Ance Puglia, Nicola Delle Donne – è oggi sempre più orientato alla specializzazione del capitale umano e allo sviluppo di nuove competenze e professionalità, ai temi dell’efficienza, della sostenibilità, dell’eco-compatibilità. Essendo il settore delle costruzioni caratterizzato da una miriade di piccole imprese che non hanno la possibilità di soddisfare autonomamente il proprio fabbisogno formativo diventa fondamentale il ruolo delle nostre scuole edili, che possono fare da collante tra soggetti diversi: istituzioni scolastiche, centri di ricerca, mondo accademico e imprenditoriale al fine di definire un legame virtuoso tra teoria e prativa, tra formazione e lavoro».
«Per poter utilizzare in maniera più efficiente i fondi comunitari – ha spiegato Giuseppe Mormandi, esperto in programmazione comunitaria – le istituzioni, in primis le Regioni, devono rafforzare il partenariato con le imprese e con il mondo del lavoro passando dalla logica del bando alla logica della programmazione per intese. In questo senso diventerà essenziale la rivisitazione della legge regionale 15/2002, ormai un po’ datata, nella parte che restringe al solo avviso pubblico la possibilità attraverso cui la Regione Puglia affida lo svolgimento delle attività di formazione e orientamento professionale non includendo gli enti bilaterali come Formedil nel novero dei soggetti a cui è possibile affidare direttamente i fondi».
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