Colpo mortale per le ristrutturazioni con risparmio energetico

L’approvazione della manovra economica da parte del Senato ha gettato nello sconforto le aziende che si occupano di interventi edilizi finalizzate al risparmio energetico.

Infatti, con il taglio a regime del 20% per tutti gli incentivi, l’attuale detrazione del 55% per gli interventi finalizzati all’efficientamento energetico passerà al 44%. Mentre l’attuale 36% sulle ristrutturazioni scenderà al 28,8%. Così il differenziale tra le due misure si ridurrà  dal 19% al 15,2%. Un disincentivo, per chi dovrà scegliere quale tipologia di soluzioni adottare per la propria casa, a optare per le soluzioni sostenibili, che tradizionalmente hanno un costo della materia prima e di montaggio superiori.

Già in passato la detrazione del 55% era stata attaccata, nonostante i numeri stiano a dimostrare la bontà dell’iniziativa. L’Enea ha calcolato che gli interventi di efficientamento energetico realizzati dal 2007 grazie a questa detrazione sono stati più di un milione, con un picco di richieste, 405mila, registrato nel 2010. Per migliorare l’efficienza energetica degli edifici, nei quattro anni di esistenza dell’incentivo gli italiani hanno investito complessivamente (ma il dato è ancora parziale) 11,1 miliardi di euro. Il costo per lo Stato dell’intera operazione, ovvero il minor gettito di entrate per il fisco, ammonta a 6,1 miliardi di euro, ma l’Enea stima benefici economici pari a circa 10 miliardi di euro, con un bilancio quindi nettamente in attivo.