Risparmio energetico
Case più efficienti, due piani per il risparmio energetico
Via alla consultazione pubblica per il Piano d’azione per l’incremento degli edifici NZEB e la Strategia per la riqualificazione energetica del parco immobiliare
Photo: Wikimedia
Mancano pochi giorni alla Conferenza sul clima di Parigi e di certo l’efficienza energetica sarà un tema “caldo”. Lo è per l’italia, dove rappresenta già la prima priorità della SEN, la Strategia Energetica Nazionale che «istituisce un programma volto a superare gli obiettivi europei al 2020 e tendere verso una leadership industriale per catturare la forte crescita internazionale attesa nel settore delle tecnologie efficienti. In particolare, la SEN fissa l’obiettivo di 15,5 Mtep di risparmio di energia finale al 2020, equivalente ad un risparmio del 24% rispetto allo scenario di riferimento europeo». A ricordarlo è quanto scritto nella Strategia per la riqualificazione energetica del parco immobiliare nazionale (in acronimo STREPIN) che insieme al Piano d’azione nazionale per l’incremento degli edifici a energia quasi zero (PANZEB) sono oggetto della consultazione pubblica aperta dai ministeri dello sviluppo economico e dell’Ambiente.
Si sa bene quanto pesi il comparto edile in termini di consumo energetico finale (quasi il 40%) e in termini di emissioni di gas serra (con il 36% delle emissioni) derivante da case, uffici, negozi e altri edifici.
Per questo l’iniziativa dei due dicasteri cade certamente in un momento dove le scelte in materia energetica e ambientale sono strategiche: come segnalato dal Mise, nel sito web, tutti gli addetti ai lavori (operatori, associazioni di categoria) sono invitati a partecipare, trasmettendo osservazioni e proposte entro il prossimo 4 dicembre.
Ma vediamo nello specifico i due documenti. Entrambi sono stati elaborati da un gruppo di lavoro composto da ENEA, RSE e CTI, con il coordinamento del ministero dello Sviluppo economico.
PANZEB
Partendo dagli NZEB (acronimo di Near Zero Energy Building – Edificio a energia quasi zero), questo tipo di edifici, al centro del Piano specifico, sono un elemento fondamentale della direttiva 2010/31/UE sulla prestazione energetica nell’edilizia (conosciuta anche come direttiva EPBD), che è il principale strumento legislativo a livello dell’UE per il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici europei. Tale direttiva prevede che gli Stati membri provvedano affinché entro fine 2020 tutti gli edifici di nuova costruzione siano edifici a energia quasi zero e a partire dal 31 dicembre 2018 gli edifici di nuova costruzione occupati da enti pubblici e di proprietà di questi ultimi siano edifici Nzeb.
Il Piano d’azione nazionale, dopo averne tratteggiato le caratteristiche principali, valuta le loro prestazioni energetiche nelle differenti tipologie d’uso e zone climatiche. All’interno del documento trovano spazio le stime sui costi extra necessari per realizzare nuovi edifici di questo tipo oppure per trasformare così edifici esistenti. In particolare ci si sofferma sulle potenzialità di risparmio ottenibile dal settore civile che copre circa il 39,7% del fabbisogno energetico nazionale negli usi finali. «L’incremento dell’efficienza energetica negli edifici e la transizione verso gli edifici a energia quasi zero (NZEB), costituisce un obiettivo prioritario per il Paese che viene perseguito grazie all’attivazione di un’ampia gamma di misure di regolazione e di incentivazione». Le cifre fanno capire bene l’importanza del tema, se si pensa che il settore civile, come indicato nel PAEE 2014, contribuirà all’obiettivo nazionale totale al 2020 per una quota pari a 4,9 Mtep/anno suddiviso nel settore residenziale (3,67 Mtep/anno) e non residenziale (1,23 Mtep/anno).
STREPIN
Entrambi i documenti ne fanno cenno, testimonianza di come il risparmio energetico giochi un peso specifico decisivo non solo sulle nuove costruzioni, ma anche in termini di riqualificazione energetica, su cui si incentra la Strategia per la riqualificazione energetica del parco immobiliare nazionale (STREPIN). In questo documento trova spazio la stima di risparmio di energia atteso al 2020 nel settore civile grazie alle misure di promozione dell’efficienza energetica già attivate. In Italia, il risparmio energetico sul parco immobiliare è una autentica miniera, tenendo conto che – stando solo al residenziale – più del 60% del parco edilizio ha più di 45 anni, ovvero precedente alla prima legge sul risparmio energetico, del 1976.
Ed è per questo che il patrimonio edilizio esistente rappresenta il settore con le maggiori potenzialità di risparmio energetico. Il problema però è rappresentato dagli elevati investimenti che «costituiscono una criticità sia per la Pubblica Amministrazione che per il settore privato».
Per questo, stimati i risparmi attesi, nel documento viene valutato il potenziale di riduzione dei consumi ottenibile con il potenziamento dei meccanismi di supporto per ciascun segmento e settore, dal residenziale al pubblico fino all’industriale.
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Tag
- efficienza energetica
- emissione di CO2
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- riqualificazione energetica
- strategia energetica nazionale
L'autore
Andrea Ballocchi
Andrea Ballocchi, giornalista e redattore free lance. Collabora con diversi siti dedicati a energie rinnovabili e tradizionali e all'ambiente. Lavora inoltre come copywriter e si occupa di redazione nel settore librario. Vive in provincia di Milano.
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