Tekneco #13 – Calabria
Calabria: dai Borboni una rete antisismica in legno
Il primo regolamento che imponeva delle norme per la costruzione antisismica fu imposto dai Borboni dopo il terremoto del 1783 che distrusse, con 30 mila vittime, la Calabria meridionale
Le abitazioni antisismiche per l’Italia sono una novità, nonostante l’elevato grado di sismicità del nostro territorio, ma erano conosciute già nell’antichità. Il primo regolamento che imponeva delle norme per la costruzione antisismica, infatti, fu imposto dai Borboni dopo il terremoto del 1783 che distrusse, con 30mila vittime, la Calabria meridionale.
Il codice prescriveva la realizzazione di una sorta di rete in legno all’interno delle murature, sistema che dimostrò la sua efficacia con i terremoti del 1905 e del 1908, sempre in Calabria, durante i quali gli edifici realizzati secondo questi criteri riportarono danni molto minori rispetto ad altri e, soprattutto, non crollarono completamente, cosa fondamentale per ridurre drasticamente il numero delle vittime.
A dimostrazione di ciò, c’è il palazzo del Vescovo di Mileto che, nonostante lo stato d’abbandono in cui versa, gli oltre 200 anni di storia e i vari terremoti che ha subito, non presenta cedimenti strutturali. Proprio la resistenza di questo edificio ha indotto l’Istituto per la valorizzazione del legno e delle specie arboree del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Ivalsa) di San Michele all’Adige, in provincia di Trento, a realizzare una parete identica a quella del palazzo e a sottoporla, con la collaborazione del Dipartimento di Scienza della Terra dell’Università della Calabria (Unical), a una serie di prove.
«Per le prove – spiega Ario Ceccotti, direttore di Ivalsa e responsabile scientifico del progetto insieme a Raffaele Zinno dell’ateneo calabrese – abbiamo imposto alla sezione una serie di spostamenti alternati nelle due direzioni via via crescenti, così da simulare il comportamento alle azioni sismiche, anche le più importanti, della parete intelaiata».
La parete si è comportata ottimamente sul fronte antisismico, con una buona duttilità garantita dal riempimento interno dei telai, accompagnata da qualche piccola espulsione di muratura, mentre i telai in legno non sono stati minimamente danneggiati. Ora, l’obiettivo dei ricercatori è quello di migliorare la tecnologia dei Borboni, specialmente sul fronte delle connessioni del legno e su quello della posa in opera e proporne l’applicazione nell’edilizia moderna.
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L'autore
Sergio Ferraris
Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente. È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983.
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