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La seconda vita del castello di Aymavilles è all’insegna della sostenibilità

Geotermia, fotovoltaico e sistema di recupero delle acque piovane caratterizzano i lavori dello storico maniero della Valle d'Aosta

Scritto da il 03 novembre 2011 alle 8:54 | 0 commenti

La seconda vita del castello di Aymavilles è all’insegna della sostenibilità

La visione dall’esterno lo restituirà all’antico splendore, ma la struttura interna presenterà diverse novità, tutte all’insegna della sostenibilità ambientale. Stiamo parlando del  castello di Aymavilles (Valle d’Aosta), uno dei manieri più suggestivi e importanti della regione alpina, che verrà aperto al pubblico nel 2015 al termine di un’imponente opera di restauro.

Una struttura tra le più suggestive della regione, con quattro torri angolari dalla pianta circolare (differenti tra loro) caratterizzate da una merlatura con feritoie e realizzate in blocchi di tufo e di travertino, circondata da una cinta muraria doppia dotata di fossato e ponte levatoio.

Le caratteristiche dell’intervento

Il progetto, recentemente approvato dall’Amministrazione valdostana, sarà diviso in due lotti: un primo di lavori edili, restauro pittorico, impianti e strutture, e un secondo di allestimento museale, per uno stanziamento globale di oltre 12 milioni di euro. Al termine dei lavori, il castello di Aymavilles proporrà ai visitatori un percorso nell’architettura ambientato alla fine del Settecento e contestualmente esporrà la collezione dell’Academie de Saint-Anselme, andando a completare la rete dei manieri valdostani insieme a Sarre, Sarriod de la Tour, Verres, Fenis e Issogne, oltre che i tre castelli di Quart, Arnad e Pont d’Ael.

Impianto a riscaldamento e sonde geotermiche

Gli interventi sono stati studiati per valorizzare al massimo le ultime novità tecnologiche, senza cambiare le caratteristiche strutturali del manufatto. Tra gli altri, sono previsti: un impianto di riscaldamento a pavimento con l’utilizzo di un sistema di produzione di acqua calda con l’ausilio delle sonde geotermiche; il consolidamento dei solai; l’inserimento delle tecnologie necessarie per la sicurezza del monumento e adeguate alle nuove destinazioni d’uso con la realizzazione di vani interrati per l’allocazione delle centrali tecnologiche al di fuori del monumento; un’adeguata illuminazione esterna e la progettazione di percorsi di accesso agevoli; il restauro scientifico degli apparati decorativi interni e delle superfici lignee decorate, nonchè delle pavimentazioni lignee e lapidee esistenti;  la realizzazione di vani interrati per il posizionamento delle centrali tecnologiche e i servizi per il pubblico con acceso dall’area verde; una cabina per la fornitura dell’energia elettrica e, infine, l’allestimento delle sale espositive.


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L'autore

Pierluigi Fanghella

Editore. La passione per le tematiche legate alla sostenibilità ambientale l’ha spinto a progettare una rivista: Tekneco. Lo studio e l’approfondimento di questi temi lo impegnano in prima persona per sensibilizzare alla responsabilità e al rispetto delle risorse comuni. Un impegno che costruisce, giorno dopo giorno, grazie all’informazione.


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