Design: la scommessa del “made in Italy” parte dalle nicchie

Architettura elegante: per il premio triennale Compasso d’Oro che sarà assegnato quest’anno l’Associazione italiana design (Adi) ha selezionato di recente anche progetti che uniscono efficienza energetica, eleganza, ricerca tecnologica. E diventano competitivi per applicazioni di nicchia. Xpanel, per esempio, è un pannello prefabbricato in legno progettato dall’udinese Stratex per solai e coperture. Ha una versione in materiali a basso impatto ambientale, come fibra di legno e cellulosa: unisce in un singolo elemento funzioni di isolamento termico e acustico. Anche i moduli in gres porcellanato Soho (Marrazzi Group) impiegano materiali riciclati: i loro processi produttivi integrano misure di efficienza energetica, come il riciclo delle acque reflue e degli scarti. Hanno ottenuto la certificazione Leed. Oppure, il rivestimento termoisolante e riciclabile Duo Concept (La calce del Brenta) con pannelli in lana di roccia che contribuisce a ridurre i consumi.

Sono tecnologie in grado di unire estetica ed efficienza energetica. Le singole innovazioni, però, da sole non bastano. Osserva Gino Bistagnino, docente di design al Politecnico di Torino: “Occorre una visione sistemica che permetta di gestire gli output per farli diventare input di altri sistemi con forti benefici ambientali”. Per esempio, le acque reflue di scarico sono riutilizzabili come acque chiare per l’agricoltura o nella biodigestione per la produzione di energia dalla fermentazione degli scarti. “Anzi, le connessioni tra output e input potranno rideterminare o far nascere nuovi prodotti, attivando un dialogo tra i settori merceologici. E i produttori non saranno ancorati al loro specifico giro d’affari, ma contribuiranno a politiche di sviluppo congiunto”, aggiunge Bistagnino.

Nella selezione in vista del premio Compasso d’Oro rientra anche la Suite Home esposta all’Expo di Shanghai, ma scelta tra i cento prodotti individuati nel 2008 da Adi: è un’abitazione prefabbricata ideata dall’Hangar Design Group. Trasportabile su ruote, è larga 4 metri e lunga 8,5 metri. Al risparmio energetico contribuiscono i “sensori di presenza” che attivano o spengono le luci in modo automatico, adattandosi alle esigenze degli abitanti. Per esempio, se una persona deve andare in bagno di sera si accendono “luci blu” in grado di indicare il percorso al buio. Inoltre, ha un riscaldamento a pavimento sui suoi 34 metri quadrati di superficie. Suite Home è destinata a una nicchia di fascia alta in un mercato globale dove le classi medie sono in crescita.

Nei paesi in via di sviluppo, invece, la crescita delle popolazione nelle aree urbane avviene a discapito delle campagne: emergono soluzioni a basso costo per gli edifici prefabbricati che guardano anche alla sostenibilità ambientale. Nella baraccopoli di Freedom Park, in Sudafrica, lo studio di architetti Mma design ha costruito abitazioni ecoefficienti ispirate alle strutture di villaggi tradizionali (“mud”): l’israeliana Ecobeam, per esempio, fornisce sacchi per riempire le pareti che contribuiscono a un isolamento adeguato alle condizioni climatiche e sono più economici rispetto ai mattoni. Non sono necessari operai specializzati: un manuale gratuito per la costruzione “fai da te” degli edifici aiuta a completare passo dopo passo i lavori. Il progetto di Mma design ha vinto la competizione “10×10” lanciata da Indaba, una delle principali manifestazioni dedicate all’innovazione tecnologica in Sudafrica.