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TTIP, ambiente e Italia: i nodi della questione | Tekneco

mercati e normative

TTIP, ambiente e Italia: i nodi della questione

Le questioni ambientali nel TTIP, il caso dei trasporti in Italia.

Scritto da il 21 luglio 2016 alle 12:00 | 0 commenti

TTIP, ambiente e Italia: i nodi della questione

Meccanismo per la risoluzione delle controversie tra investitore e stato, biodiversità, energia e fratturazione idraulica, prodotti chimici, emissioni di CO2 dal settore dei trasporti: queste alcune delle questioni ambientali da affrontare quando si discute del Partenariato Transatlantico per il Commercio e gli Investimenti (TTIP), il negoziato sul libero commercio tra Europa e Stati Uniti che ha l’intento di giungere al più grande accordo commerciale bilaterale mai negoziato.  A introdurre i nodi cruciali è un documento a cura dell’European Institute for Environmental Policy, “Avvio di un dialogo pubblico sulla protezione dell’ambiente nel contesto del partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti (TTIP)”, redatto proprio nel contesto di un progetto.

I negoziati, giunti al XIV round negoziale, hanno come obiettivo tre aree di trattativa:

-       Accesso al mercato, tra cui il commercio di beni e servizi (tariffe doganali su import ed export, norme di origine, etc), investimenti e appalti pubblici

-       Aspetti normativi e barriere non tariffarie (NTB), tra cui le regole in merito a misure sanitarie e fitosanitarie per la protezione umana, animale, della vegetazione, gli standard, le regolamentazioni tecniche

-       Regole, principi e nuove modalità di cooperazione (proprietà intellettuale, dogane, commercio di energia e di materie prime, movimento di capitale e pagamenti.

Dato che le tariffe su beni e servizi scambiati tra UE e Stati Uniti sono già molto limitate, la vera partita si gioca sulle regolamentazioni: perciò gli aspetti normativi del TTUP sono oggetto di dibattito pubblico, in particolare relativamente alle conseguenze per l’ambiente, la salute e i cambiamenti climatici, facendo crescere preoccupazioni tra le associazioni ambientaliste e una parte di cittadini.

TTIP, Italia e Trasporti

Il timore alla base della consultazione è che il TTIP possa aumentare la pressione ambientale in alcune aree, tra cui i trasporti. In Italia il trend delle emissioni del settore trasporti aveva osservato una diminuzione tra il 2007 e il 2013, ma erano poi ritornate ad aumentare dal 2014. Di queste, ben l’81% deriva dal trasporto su strada (a fronte di una media europea del 71,8%), mentre il 9,6% deriva dai trasporti aerei l’8,8% dai trasporti marittimi.  Le emissioni sono quindi fortemente legate ai carburanti utilizzati e in particolare a quelli prodotti con combustibili fossili. La tendenza potrebbe presto invertirsi a seguito dell’introduzione di combustibili alternativi, come biocarburanti, per lo più di provenienza europea (70%), in particolare da Germania e Spagna, e a seguito dell’introduzione di nuove forme di trasporto, come il car sharing in alcune delle maggiori città italiane. Si pone adesso il dubbio che l’aumento di trasporti di merci collegato con il TTIP possa contrastare queste previsioni, andando a incrementare le emissioni di CO2 e di altri gas.

Fasi del progetto di dialogo pubblico

Il documento fa parte del percorso commissionato dalla Commissione Europea, Direzione Generale Ambiente per iniziare un dialogo pubblico sulla protezione dell’ambiente nel contesto del TTIP, che prenda in considerazione la molteplicità di aspetti derivanti dalle potenziali disposizioni dell’accordo (ad es. il meccanismo di risoluzione delle controversie tra investitore e stato).

Il progetto si basa su una fase di desk-based research, dal quale è nato appunto il documento citato, seguita da colloqui e workshop in 9 Stati Membri dell’UE (Austria, Repubblica Ceca, Germania, Danimarca, Francia, Ungheria, Italia, Polonia, Slovacchia). Il focus del progetto è sulle implicazioni ambientali per l’UE derivanti dal meccanismo per la risoluzione delle controversie tra investitore e stato, così come in relazione alle seguenti aree tematiche: biodiversità, energia e fatturazione idraulica, prodotti chimici, trasporti. Per ogni Stato viene approfondito un argomento: per l’Italia sono le emissioni di CO2 del settore dei trasporti.

Gli elementi del documento “Avvio di un dialogo pubblico sulla protezione dell’ambiente nel contesto del partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti (TTIP)” sono quindi una descrizione di sintesi delle questioni individuate nel caso di studi italiano su TTIP ed emissioni di CO2 dal settore dei trasporti e sono intese come un contributo alla discussione. Il caso di studio sarà ulteriormente sviluppato alla luce dei risultati emersi da un workshop nazionale organizzato il 13 luglio scorso, a Roma. Il report definitivo sarà pubblicato a conclusione del progetto, previsto entro dicembre 2016.


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