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Toscana per il clima

Dopo Orbetello e Firenze il governatore della Toscana prende una posizione netta sul clima. Alle parole seguiranno i fatti?

Scritto da il 04 agosto 2015 alle 9:00 | 0 commenti

Toscana per il clima

A Firenze in mezza giornata piove quanto in un mese. Si scatena una tromba d’aria che scoperchia delle abitazioni in muratura, come è successo in Veneto e nessun accenno sui media ai cambiamenti climatici, ma questa volta a muoversi è la politica. Ormai nessuno può negare l’esistenza dei cambiamenti climatici causati dalle emissioni di gas serra e i danni che questo provoca soprattutto nei paesi piú poveri e svantaggiati, ma anche in Europa. Da noi, in Italia e in Toscana, si assiste ad un susseguirsi di eventi meteorologici fino a poco tempo fa straordinari e ora usuali: nubifragi intensi, venti fortissimi e temperature elevatissime. Le conseguenze sono distruttive e i cittadini restano sgomenti, impauriti e pieni di rancore verso le istituzioni», ha affermato su Facebook il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi commentando il maltempo e i danni che ha provocato sabato scorso a Firenze.

«Gli Stati Uniti promettono una svolta. – prosegue Rossi- Vogliono la riduzione delle emissioni di gas serra e puntano soprattutto sulle energie rinnovabili, solare e eolico, ma anche, nella fase transitoria, sul meno impattante gas naturale e sul nucleare che comunque vedrá ridotta la sua importanza, e con un metodo molto semplice: si aumentano le tasse su chi sporca l’atmosfera e si spinge così a investire in energia pulita. I piani dovranno essere presentati entro il 2018 e attuati entro il 2022». Il Presidente della Regione Toscana aggiunge che molte delle opposizioni, a cominciare dai repubblicani, dalle grandi compagnie petrolifere e dai paesi produttori di carbone, saranno in campo e ribadisce anche la sua contrarietà alle politiche dell’Unione europea.

«Ovviamente c’è una responsabilitá – prosegue Rossi – che chiama in causa anche l’Europa, la quale procede ancora lentamente con i suoi obiettivi per il 2020, senza poteri effettivi di controllo e di sanzione verso gli Stati nazionali. Un’occasione importante è la conferenza di Parigi che si terrá il prossimo novembre. E l’Italia che dice? E’ convinta e determinata a mettersi alla testa di una svolta verde dell’Europa?. Ecco un grande ideale per cui batterci e pretendere che l’Italia e l’Europa unita facciano di piú. Ce lo chiedono le nuove generazioni e gli alberi abbattuti sabato su viale Colombo a Firenze o quelli di pochi mesi fa su tutta la regione stroncati da una furia di venti mai visti. Anche noi in Toscana dobbiamo dare di piú per contrastare i cambiamenti climatici».

Tutto bene quindi? Si direbbe di si ma il Governatore della Toscana dovrebbe dare seguito alle sue parole a cominciare dalle strategie d’adattamento ai cambiamenti climatici che dovrebbero essere applicate all’azione di messa in sicurezza del dissesto idrogeologico proprio in previsione dell’aumentare degli eventi estremi. Pena l’inutilità di ciò che si sta facendo, con molta fatica finanziaria, già oggi.


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L'autore

Sergio Ferraris

Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente. È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983.


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