Ecologia ed economia
Tecnologie green, una miniera di investimenti
6,4 miliardi di dollari saranno investiti in “tecnologie pulite” nei Paesi in via di sviluppo: un quarto del mercato è destinato alle pmi
Photo: Vashishth dhamija/Wikipedia
Trattamento delle acque, ma anche fonti rinnovabili e bioenergie: sono le principali voci che compongono il mercato delle “tecnologie pulite” destinato a una crescita notevole in termini d’investimenti specie nei Paesi in via di Sviluppo. è ciò che rileva la Banca Mondiale in una relazione intitolata “Building competitive green industries”, sviluppata da Infodev, società di analisi del gruppo.
Dal report emerge che nel corso dei prossimi 10 anni saranno investiti in questo mercato 6,4 miliardi di dollari nei Paesi in via di sviluppo. La notizia è particolarmente interessante per le piccole e medie imprese dato che a loro spetterà potenzialmente 1.600 miliardi dollari da capitalizzare. A livello globale, gli impianti di trattamento delle acque reflue rappresenteranno – secondo le stime – più di un terzo del totale degli investimenti in tecnologie pulite nei Paesi in via di sviluppo, con 2.700 miliardi dollari stanziati. Altre voci significative sono eolico, solare (fotovoltaico innanzitutto), mini-idro, bioenergie e le altre fonti rinnovabili, come pure il trattamento dei rifiuti e le bici elettriche.
In generale, quello delle tecnologie verdi è un mercato in crescita un po’ dappertutto: come riporta lo stesso rapporto, nel 2011-2012 il settore “clean tech” ha registrato investimenti, nei Paesi sviluppati e in via di sviluppo, per 5.500 miliardi dollari a livello globale, e tra il 2007 e il 2010, la crescita in media è stata del 11,8% all’anno.
Non solo: a fronte di una crescita media annua dell’economia mondiale del 2,4%, l’economia del settore delle tecnologie green fa segnare un incremento annuo fino al 2015-2016 di circa 4,1%, ossia quasi il doppio.
Se a livello mondiale il fenomeno è quanto mai significativo, lo è – come detto – particolarmente nei Paesi in via di sviluppo: basti considerare che alla fine del 2012, gli investimenti dei Paesi sviluppati nel settore hanno raggiunto i 132 miliardi di dollari, rispetto ai 112 miliardi l’anno da quelli in via di Sviluppo – un divario del 18%, decisamente molto meno del gap registrato nel 2007 pari al 250%.
Tra le economie più promettenti la parte del protagonista la reciterà la Cina: sempre secondo la Banca Mondiale, entro il 2023 circa 1.500 miliardi dollari saranno investiti in tecnologie pulite. La Repubblica popolare si avvia così a divenire il Paese più influente nel settore.
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L'autore
Andrea Ballocchi
Andrea Ballocchi, giornalista e redattore free lance. Collabora con diversi siti dedicati a energie rinnovabili e tradizionali e all'ambiente. Lavora inoltre come copywriter e si occupa di redazione nel settore librario. Vive in provincia di Milano.
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