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Green mobility

Storie di ordinaria mobilità

Auto, scooter, bici e stazioni di ricarica: muoversi con mezzi elettrici ormai si può. Le strategie di alcune neonate aziende che ci fanno sognare

Scritto da il 09 agosto 2012 alle 8:30 | 0 commenti

Storie di ordinaria mobilità

Si fa un gran parlare di mobilità sostenibile ma in pratica in Italia non si vedono effetti pratici in termini di sviluppo di mezzi “ecologicamente corretti”. Eppure, come ha rilevato il Terzo Osservatorio Deloitte dell’Auto Elettrica, se si sostituissero 100 mila veicoli a combustione con altrettanti mezzi elettrici si ridurrebbe il particolato annuo del 70-90% e di circa 350-400 tonnellate il monossido di azoto. È pur vero, come segnala lo stesso osservatorio, che più della metà degli italiani sono interessati a prenderne in considerazione l’acquisto consentendo, oltre ai benefici ambientali, anche un risparmio di circa l’85% dei costi di alimentazione. Per ora, a livello di incentivi, alla Camera è arrivata una proposta per attuare un bonus da 5.000 euro sull’acquisto di un’auto elettrica. In Europa già diversi Paesi hanno già messo in pratica tale misura e, in diversi casi, con tariffe ben più generose. Anche per questo il mercato dell’auto non decolla come dimostra il fatto che nel 2011 si sono vendute in Italia meno di 300 auto elettriche su un totale di circa 1.750.000 immatricolazioni.

Tuttavia le realtà produttive che hanno puntato sulla mobilità alternativa ci sono e stanno crescendo: alcune di queste aziende, presenti a Klima Mobility, hanno storie davvero interessanti. Scopriamole insieme.

Su 4 ruote

Ha fornito per prima delle auto elettriche a Polizia, Carabinieri e Polizia Locale, in ogni parte d’Italia: si chiama Movitron, ed è un’azienda varesina che dal 2008 produce auto elettriche small e smart. Sono mini “auto intelligenti”, come si legge anche nel sito web dell’azienda: si guida con il patentino del motorino e non si paga il bollo. L’assicurazione RCA costa meno di 90 euro; sono in grado di percorrere fino a 80 chilometri con un pieno; si ricaricano in 4 ore con solo 50 centesimi.

Spiega Carlo Muraro, uno dei fondatori e titolare, insieme agli altri suoi fratelli: “abbiamo presentato il nostro veicolo al salone dell’auto di Parigi del 2008, prima azienda in assoluto a portare in una manifestazione di settore un’auto elettrica già omologata e vendibile e non solo un prototipo”. Da quell’anno la Movitron ne ha fatta di strada fornendo auto alle forze dell’Ordine: in Sardegna alla Polizia locale, a Matera alla Polizia di Stato e in Friuli ai Carabinieri. I presupposti per crescere ci sono perché il mezzo in sé, spiega sempre Muraro, “non va in diretta competizione con l’automobile, ma si pone come via di mezzo tra i ciclomotori e le auto vere e proprie”. Inoltre è un’alternativa praticabile e un mezzo ideale per le grandi città dove le zone a traffico limitato e temi come il car sharing sono sempre più di attualità. Per questo Movitron pensa di crescere nel futuro: “a fronte di una produzione di qualche centinaio di esemplari contiamo di arrivare a qualche migliaio”, prevede il titolare, che sottolinea il crescente interesse di mercati internazionali. Non solo europei, dove già Movitron è arrivata (Francia, Spagna e Olanda, per esempio) ma anche “Stati Uniti e in Cina, dove sono avviati già dei contatti”.

Su 2 ruote

Ancor più recente è la storia di Motorini Zanini, azienda bresciana nata per promuovere unicamente scooter elettrici. Una realtà giovane, nata dalla volontà imprenditoriale di Riccardo Zanini che ha saputo cogliere una richiesta sempre più forte dal mercato: contare su un’offerta di motorini e scooter elettrici. E così, insieme a una società di comunicazione che ha creduto subito alle potenzialità e alla tenacia dell’imprenditore, si è lanciato in questa nuova impresa. Ha percorso a ritroso la strada che vede di solito le aziende cinesi “ispirarsi” alle idee italiane: ha studiato quanto offriva il mercato della Repubblica popolare e ha avviato una collaborazione con un’importante società avviando di fatto una linea per l’Italia. Ma il sogno resta un altro: “ideare e realizzare un modello 100% made in Italy”, fa sapere Riccardo Zanini. E così, dalla collaborazione con una società di engineering attiva anche per il gruppo Fiat e un’azienda di stampaggio di materie plastiche, è arrivato oggi a un progetto, per ora top secret, che verrà presto lanciato sul mercato italiano. Sul sito internet aziendale intanto campeggiano i motivi che possono spingere all’acquisto di un motorino elettrico: nessun costo di manutenzione e tagliando, garanzia totale per 24 mesi; riduzione del 50% assicurazione RCA e bollo gratis. Ultimo vantaggio ma non certo per importanza: non consuma benzina ma gli basta una ricarica di poche ore a qualsiasi presa di corrente con una spesa decisamente contenuta. Questi vantaggi sembrano sempre più attraenti, come testimonia lo stesso Zanini: “in un anno e mezzo di vita aziendale, i riscontri sono decisamente positivi e confortanti. Il che ci conferma che quello elettrico è davvero il veicolo del futuro”.

Bici elettriche

Questo segmento di mercato è giovane e spesso presenta prodotti non all’altezza del design internazionale. Ma ci sono delle eccezioni. Abbiamo scovato un’azienda altoatesina, la PimpGarage, che ha avuto un’idea realmente originale: creare una linea di modelli che arrivassero a contemplare bici da corsa e mountain bike. Non solo: come spiega il titolare dell’azienda, Franz Viehweider, c’è la possibilità di modificare qualsiasi esemplare anche se non nato originariamente come elettrico in tale. Il principio è tanto semplice quanto geniale: inserire il motore elettrico compatto all’interno del mozzo della ruota anteriore o posteriore, a seconda del modello. La batteria poi viene inserita nel vano borraccia, nel sottosella o addirittura celata nelle borse laterali alla ruota posteriore. Il risultato? Soluzioni leggere (la bici da corsa arriva a 10 chilogrammi, ossia poco più di un modello tradizionale) e funzionali, oltre che esteticamente piacevoli. “Il ciclista ha a disposizione 6 diverse opzioni di assistenza, più o meno sensibile, a seconda di quanto voglia essere assistito”, fanno sapere dall’azienda. E così dal 2008 quella che prima era una società impegnata in tutt’altro settore è divenuta a tutti gli effetti un rivenditore di bici e accessori specifici.

Tornando al “cuore” elettrico, dalla potenza e dall’autonomia variabili da modello e utilizzo, esso richiede una ricarica completa, a fine utilizzo, di 5 ore per una spesa di 20 centesimi. Già diversi clienti di PimpGarage hanno scelto di acquistare una bici elettrica per recarsi al lavoro, sostituendola all’auto con risparmio economico e benefici per la salute.

Stazioni di ricarica

Arriviamo all’anello fondamentale della catena della mobilità elettrica. C’è chi ha pensato di costruire le stazioni di ricarica in modo che siano davvero un’alternativa “pulita” alle infrastrutture tradizionali: è il gruppo Soleg, che ha realizzato un’infrastruttura che genera energia grazie ai moduli fotovoltaici di cui è costituita. L’idea è piaciuta tanto che l’azienda è stata coinvolta nel progetto E-Wald, condotto dallo Stato federale della Baviera, in Germania. “Abbiamo ideato un sistema che permette al turista in visita alla foresta bavarese di noleggiare un’auto elettrica – spiega Christian Plich, amministratore delegato di Soleg-Italia –. Grazie alla sinergia tra aziende di vari settori abbiamo studiato un software dedicato: permette di trovare la stazione più vicina per ricaricare la vettura senza fare code. E visto che per la ricarica occorre qualche ora, il vantaggio di sapere preventivamente dove recarsi è davvero notevole”. Soleg sta portando avanti anche in Italia le sue soluzioni per la mobilità elettrica: “in generale abbiamo tutto ciò che serve per sostenere questo nuovo modello di mobilità – spiega ancora Plich –. Il mercato è in crescita e in continuo divenire tanto che prevediamo uno sviluppo sensibile dell’utilizzo di questo tipo di mobilità nei prossimi 10 anni”. E Soleg ci crede tanto che anche per gli spostamenti di lavoro di medio raggio dei suoi addetti ha acquistato un’auto e uno scooter elettrici. Inoltre sta sviluppando anche tecnologie per l’eolico, “è per offrire soluzioni rinnovabili a 360 gradi”, conclude Plich.


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