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Sblocca Italia, ripartono le trivelle
Via libera del Governo alle norme che facilitano l’estrazione degli idrocarburi. Promessa da Renzi la proroga dell’ecobonus
Il provvedimento Sblocca Italia, varato lo scorso fine settimana dal Consiglio dei ministri, interesserà da vicino ambiente, energia ed edilizia. Numerosi sono i provvedimenti, ma quello più eclatante e destinato a sollevare maggiori polemiche è senza dubbio quello legato alla semplificazione delle norme per l’estrazione degli idrocarburi che il Governo, in buona sostanza, punta a favorire. Come ha sintetizzato il premier Matteo Renzi ” È assurdo continuare a lamentarsi del problema energetico se non tiri fuori il petrolio che hai in Basilicata, in Sicilia, ovviamente coinvolgendo le regioni e valorizzandole sul patto di stabilità”.
L’Esecutivo ha dunque riconosciuto il carattere strategico delle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi e quelle di stoccaggio sotterraneo di gas naturale. In particolare, si è prevista l’introduzione di un titolo concessorio unico, comprensivo delle attività di ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi. Inoltre per la Basilicata, la regione italiane con più risorse fossili, è stata decisa una deroga dai vincoli del patto di stabilità interno, escludendo “le spese sostenute per la realizzazione di interventi di crescita economica e di miglioramento ambientale, comunque compatibili con le politiche di sviluppo nazionali e con la normativa generale del settore”. L’obiettivo del Governo è attrarre nuovi investimenti sul territorio nazionale (la stima è di 15 miliardi di euro), ma inevitabilmente le norme pro trivelle aprono un fronte di polemica con il mondo ambientalista, che da tempo si oppone allo sfruttamento delle risorse fossili.La tesi degli ecologisti, sostanzialmente, è che il gioco non valga la candela: lo sfruttamento del petrolio e del gas nazionale durerebbe pochi anni, esponendo l’ecosistema a gravi rischi.
Oltre alle norme sugli idrocarburi, lo sblocca Italia interviene anche sulle Infrastrutture energetiche, con una serie di misure che riconoscono la natura strategica delle infrastrutture di importazione, trasformazione e stoccaggio del gas. In positivo c’è da segnalare l’impegno del Governo alla proroga dell’ecobonus sulle ristrutturazioni edilizie, insieme al varo di alcune norme per il contenimento del rischio idrogeologico. Gli articoli prevedono misure per il superamento delle procedure di infrazione, l’accelerazione degli interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico e per l’adeguamento dei sistemi di fognatura e depurazione degli agglomerati urbani nonché il finanziamento di opere urgenti di sistemazioni idraulica dei corsi d’acqua nelle aree metropolitane interessate da fenomeni di esondazione e alluvione. Infine, per quanto riguarda i veicoli a basse emissioni – dopo il fallimento della campagna sugli ecoincentivi – si punta rendere più flessibile il riparto delle risorse tra le diverse classi di incentivi, riducendo alcune rigidità e eliminando restrizioni relative alla destinazione dei veicoli e alle modalità di fruizione del beneficio.
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L'autore
Gianluigi Torchiani
Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili
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