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marcia per il clima

Roma, in migliaia partecipano alla marcia per il clima

Persone di fede, gruppi di società civile e comunità hanno marciato insieme a Roma, per esprimere gratitudine a Papa Francesco per l'enciclica "Laudato Si"

Scritto da il 30 giugno 2015 alle 9:30 | 2 Commenti

Roma, in migliaia partecipano alla marcia per il clima

Con lo slogan “Una Terra, una famiglia umana”, la marcia per il clima, svoltasi a Roma domenica 28 giugno, ha unito cattolici e altri cristiani, credenti di fedi non cristiane, ambientalisti e persone di buona volontà. La marcia si è conclusa in Piazza San Pietro in tempo per l’Angelus del Papa. La marcia celebrativa è stata animata da una banda musicale, un coro per il clima e del materiale grafico creato da artisti italiani e di altre nazioni, il cui lavoro ha giocato un ruolo fondamentale nella Marcia per il Clima della Gente a New York lo scorso settembre. Tra il materiale grafico spiccava uno striscione di 75 metri a forma di foglia, con versi dalle Scritture che parlano dell’amore di Dio per il creato e per i poveri. “In questo momento decisivo per la crisi climatica siamo particolarmente grati al Papa per aver pubblicato questa enciclica e aver contribuito a diffondere la consapevolezza di come il cambiamento climatico influenzi la vita di molte persone in ogni angolo della Terra”, ha detto Arianne Kassmanm, un’attivista per il clima dalla Papua Nuova Guinea che ha preso parte alla marcia per parlare degli effetti del cambiamento climatico nella regione del Pacifico.”Il punto della questione è che l’umanità intera ha bisogno di restare unita per affrontare la crisi del nostro tempo. Il cambiamento climatico è un problema per chiunque abbia una coscienza morale”, ha aggiunto. Tra i messaggi indirizzati al Papa in occasione della marcia c’era anche la richiesta di rendere il disinvestimento dai carburanti fossili parte integrante del suo messaggio morale di assoluta necessità di affrontare l’emergenza climatica. Perciò 350.org, con il supporto dell’associazione partner Italian Climate Network, ha portato in piazza il messaggio “The Earth and the Poor are crying out for Divestment”, “La Terra e i Poveri chiedono di disinvestire”. “La campagna per il disinvestimento dai carburanti fossili si basa sulle stesse premesse etiche comunicate da Papa Francesco nella sua enciclica“, ha detto Padre Edwin Gariguez, segretario esecutivo della Caritas delle Filippine.”La campagna ha lo scopo di sottolineare l’immoralità dell’atto di investire nella fonte stessa dell’ingiustizia climatica che oggi ci troviamo ad affrontare. Ed è questo il motivo per cui speriamo che, sviluppando le premesse stesse del suo messaggio, Papa Francesco possa rendere il disinvestimento dai carburanti fossili parte integrante del suo appello affinché venga data una risposta immediata al problema del cambiamento climatico.”

Una petizione che chiede a Papa Francesco di disinvestire i capitali del Vaticano dai combustibili fossili ha già raccolto decine di migliaia di firme. Nei mesi scorsi, decine di istituzioni religiose – tra cui anche il Consiglio Mondiale delle Chiese, che rappresenta un miliardo di cristiani in 150 paesi – hanno disinvestito i propri capitali dall’industria del carbone, dell’olio e del gas naturale, o hanno appoggiato altri nel farlo. Nel maggio 2015 la chiesa anglicana ha annunciato la vendita per 12 miliardi di sterline delle azioni nella produzione di energia da carbone e nelle sabbie bituminose di cui disponeva, e proprio questa settimana la Federazione Mondiale Luterana ha annunciato che escluderà le compagnie dei combustibili fossili dai propri pacchetti di investimenti e chiederà alle proprie chiese confederate, che vantano un totale di 72 milioni di fedeli, di fare altrettanto. In totale, oltre 220 istituzioni si sono impegnate a disinvestire i propri capitali dai combustibili fossili, e le istituzioni religiose costituiscono la maggior parte di questo gruppo. Mentre i leader mondiali si apprestano ad incontrarsi a Parigi alla fine di quest’anno in occasione delle consultazioni sull’ambiente delle Nazioni Unite, il movimento per il disinvestimento è in crescita costante e continuerà a incoraggiare la rivoluzione etica ed economica necessaria a prevenire un cambiamento climatico disastroso e la crescita costante dell’ineguaglianza sociale, un punto fondamentale dell’enciclica di Papa Francesco. “L’unico modo per affrontare la crisi climatica è quello di liberare l’umanità dalla dipendenza dai combustibili fossili e dai loro effetti nocivi sulle nostre vite e sul pianeta. Questa enciclica contribuisce al cambiamento epocale che stiamo vivendo, semplicemente non possiamo continuare a trattare la Terra come un semplice mezzo da sfruttare”, ha dichiarato Hoda Baraka, il responsabile internazionale della comunicazione 350.org, uno degli organizzatori della marcia.

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