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Riciclo creativo

Una nuova vita per vecchi vestiti

Dal riuso a scopi umanitari al recupero industriale fino al riciclo creativo: tanti modi per riutilizzare una vecchia tovaglia o un vestito ormai logoro

Scritto da il 10 ottobre 2013 alle 8:28 | 1 commento

Una nuova vita per vecchi vestiti

Photo: Credit: Pu-pazze di Gaia


Il variegato universo della raccolta differenziata non è limitato ai materiali più “scontati” come vetro, carta e plastica. Da diversi decenni esiste una filiera di recupero degli scarti tessili, provenienti perlopiù dall’industria di abbigliamento, scarpe e tessuti.

A questa preziosa attività, col crescere della coscienza ecologica e in ossequio alle relative discipline di settore, si è col tempo affiancata una vera raccolta differenziata di prodotti giunti alla fine del loro ciclo di vita che possono essere riciclati oppure, se ancora in buone condizioni, reimpiegati come beni di seconda mano.

Mentre i cascami e i residui delle operazioni manifatturiere vengono sottoposti a lavorazioni di sfilacciatura, cardatura e successiva tessitura, per poi essere riutilizzati come nuove fibre rigenerate, i capi di abbigliamento e gli accessori, non destinati al riutilizzo perché troppo rovinati, sporchi o vecchi, vengono macinati ed impiegati per produrre nuovi manufatti.

I materiali tessili riciclati trovano impiego in moltissimi settori: ad esempio, vengono utilizzati per la produzione di articoli per la pulizia, per la realizzazione di moquette e tappeti, oppure come imbottitura di mobili e materassi o per la realizzazione di pannelli isolanti ad uso edile. Dalle fibre rigenerate vengono realizzati semilavorati come filati per tessitura o maglieria, tessuti per abbigliamento o per impieghi tecnici e industriali e tessuti non tessuti, come ovatte e feltri.

In tempo di crisi, inoltre, sta fiorendo un rigoglioso microcosmo di attività, anche piccole, di riciclo creativo che riporta a nuova vita abiti e tessuti destinati al cassonetto. È un settore in cui la fantasia e la creatività hanno un peso fondamentale: dagli abiti usati rinascono nuovi capi di abbigliamento, ma anche prodotti di tutt’altro tipo. Ad esempio dalle tasche smontate e riassemblate dei pantaloni si può ottenere una fascia portaoggetti, dalle magliette si ricavano fasce per capelli o borse, dei jeans interi possono addirittura diventare un giardino pensile. Su internet è possibile trovare idee, mercatini o anche corsi per imparare un’arte utile al portafogli e all’ambiente.


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L'autore

Stefania Marra

Stefania Marra, giornalista professionista dal 1994, è stata per circa dieci anni caporedattrice della rivista Modus vivendi. Dal 2005 gestisce il modulo pratico di giornalismo al Master di comunicazione ambientale (CTS/Facoltà di Scienze delle comunicazioni Università La Sapienza). Scrive soprattutto di storia sociale dell'alimentazione e di ambiente, settore per il quale ha ricevuto diversi premi giornalistici.


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