Mobilità green
Passeggeri nelle capsule ecologiche e senza pilota
Sembrano usciti da un film di fantascienza. Invece gli innovativi veicoli elettrici autoguidati sono già una realtà a Londra, e in via di diffusione nei trasporti
Dall’aeroporto parigino di Orly, è da tempo in funzione l’Orlyval, una metropolitana automatica che trasporta verso il centro cittadino circa tre milioni di passeggeri all’anno. Un servizio efficiente ed innovativo, ma già sembra obsoleto rispetto a quello in funzione dal 2011 all’aeroporto di Heathrow, a Londra, dove al Terminal 5 il collegamento viene effettuato tramite Ultra: è un mini-veicolo elettrico senza conducente che può portare da quattro a sei persone e fino a 450 chili di carico (anche sedie a rotelle, trolley, bici e altri bagagli insieme ai passeggeri) e consuma la metà rispetto a un bus.
Un sistema molto simile dovrebbe entrare in funzione nel 2015 a Milton Keynes, sempre in Gran Bretagna: il collegamento tra la stazione ferroviaria ed il centro sarà infatti assicurato da navette elettriche con autoguida, cosiddette “pods”.
Come nei film di fantascienza, i viaggiatori saranno trasportati a destinazione da veicoli ecologici di nuova concezione, senza autista e dotati di sensori anticollisione, che viaggeranno su corsie separate e riservate rispetto al normale traffico cittadino; almeno all’inizio: si pensa infatti, in futuro, di eliminare questa separazione.
Esteticamente, sembreranno come delle capsule su ruote; saranno equipaggiate con motore elettrico a batteria, con velocità massima di 20 km all’ora, e potranno trasportare due passeggeri e i bagagli. Sarà possibile noleggiare il veicolo tramite una app per smartphone, e il costo della corsa sarà di due sterline (2,4 euro).
Il progetto pilota, dal costo di 65 milioni di sterline (oltre 77 milioni e 800mila euro), durerà cinque anni ed ha l’avvallo del Bussiness Secretary Vince Cable e dell’Higher Education Minister David Willets.
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L'autore
Stefania Marra
Stefania Marra, giornalista professionista dal 1994, è stata per circa dieci anni caporedattrice della rivista Modus vivendi. Dal 2005 gestisce il modulo pratico di giornalismo al Master di comunicazione ambientale (CTS/Facoltà di Scienze delle comunicazioni Università La Sapienza). Scrive soprattutto di storia sociale dell'alimentazione e di ambiente, settore per il quale ha ricevuto diversi premi giornalistici.
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