Ambiente
Papa Francesco e l’ambiente
Ecco gli "assi portanti" dell'enciclica vaticana "Laudato sì" su ecologia e difesa dell'ambiente, fortemente voluta da Papa Francesco
È arrivata la tanto attesa enciclica di Papa Francesco sull’ambiente. «Cercare un altro modo di intendere il progresso avendo cura della casa comune», è questo il punto cardine della nuova enciclica di Papa Francesco, la “Laudato sì”, pubblicata oggi in Vaticano. L’enciclica si basa su dieci punti-chiave indicati da Papa Francesco nella sua premessa e che sono: «L’intima relazione tra i poveri e la fragilità del pianeta; la convinzione che tutto nel mondo è intimamente connesso; la critica al nuovo paradigma e alle forme di potere che derivano dalla tecnologia; l’invito a cercare altri modi di intendere l’economia e il progresso; il valore proprio di ogni creatura; il senso umano dell’ecologia; la necessità di dibattiti sinceri e onesti; la grave responsabilità della politica internazionale e locale; la cultura dello scarto; la proposta di un nuovo stile di vita».
Ed è una visione ottimista quella del Pontefice che infatti afferma: «L’umanità ha ancora la capacità di collaborare per costruire la nostra casa comune. Abbiamo bisogno di una nuova solidarietà universale» senza però evitare di puntualizzare in maniera precisa: «La sfida urgente di proteggere la nostra casa comune comprende la preoccupazione di unire tutta la famiglia umana nella ricerca di uno sviluppo sostenibile e integrale, poiché sappiamo che le cose possono cambiare. I giovani esigono da noi un cambiamento: essi si domandano com’è possibile che si pretenda di costruire un futuro migliore senza pensare alla crisi ambientale e alle sofferenze degli esclusi», da qui, «l’invito urgente a rinnovare il dialogo sul modo in cui stiamo costruendo il futuro del pianeta. Abbiamo bisogno di un confronto che ci unisca tutti, perché la sfida ambientale che viviamo e le sue radici umane ci riguardano e ci toccano tutti. Il movimento ecologico mondiale ha già percorso un lungo e ricco cammino e ha dato vita a numerose aggregazioni di cittadini che hanno favorito una presa di coscienza. Purtroppo – lamenta Papa Francesco – molti sforzi per cercare soluzioni concrete alla crisi ambientale sono spesso frustrati non solo dal rifiuto dei potenti, ma anche dal disinteresse degli altri».
Molto interessante anche la visione sistemica dell’ecologia da parte dell’enciclica che afferma «L’ecologia integrale richiede apertura verso categorie che trascendono il linguaggio delle scienze esatte o della biologia e ci collegano con l’essenza dell’umano», che però diventa puntuale su problemi concreti, «L’inquinamento prodotto dai rifiuti, compresi quelli pericolosi presenti in diversi ambienti. Si producono centinaia di milioni di tonnellate di rifiuti l’anno, molti dei quali non biodegradabili: rifiuti domestici e commerciali, detriti di demolizioni, rifiuti clinici, elettronici o industriali, rifiuti altamente tossici e radioattivi – ricorda il Papa – La Terra, nostra casa, sembra trasformarsi sempre più in un immenso deposito di immondizia. In molti luoghi del pianeta, gli anziani ricordano con nostalgia i paesaggi d’altri tempi, che ora appaiono sommersi da spazzatura».
Francesco osserva che «tanto i rifiuti industriali quanto i prodotti chimici utilizzati nelle città e nei campi, possono produrre un effetto di bio-accumulazione negli organismi degli abitanti delle zone limitrofe, che si verifica anche quando il livello di presenza di un elemento tossico in un luogo è basso. Molte volte – lamenta il Papa – si prendono misure solo quando si sono prodotti effetti irreversibili per la salute delle persone».
Fondamentale, inoltre il passaggio sul cambiamento climatico: «I cambiamenti climatici sono un problema globale con gravi implicazioni ambientali, sociali, economiche, distributive e politiche. E costituiscono una delle principali sfide attuali per l’umanità». È quanto avverte Papa Francesco, che aggiunge «molti poveri non hanno altre disponibilità economiche e altre risorse che permettano loro di adattarsi agli impatti climatici o di far fronte a situazioni catastrofiche e hanno poco accesso a servizi sociali e di tutela. I cambiamenti climatici danno origine a migrazioni: si vedono obbligati a migrare con grande incertezza sul futuro della loro vita e dei loro figli. È tragico l’aumento dei migranti che fuggono la miseria aggravata dal degrado ambientale, i quali non sono riconosciuti come rifugiati nelle convenzioni internazionali e portano il peso della propria vita abbandonata senza alcuna tutela normativa. Purtroppo, c’è una generale indifferenza di fronte a queste tragedie, che accadono tuttora in diverse parti del mondo. La mancanza di reazioni di fronte a questi drammi dei nostri fratelli e sorelle è un segno della perdita di quel senso di responsabilità per i nostri simili su cui si fonda ogni società civile».
E non manca una bacchettata da parte del Santo Padre alla politica e alla società. «Le leggi volte a tutelare il rispetto dell’ambiente spesso rimangono come lettera morta. – denuncia il Papa nell’Enciclica - Tanto all’interno dell’amministrazione dello Stato, quanto nelle diverse espressioni della società civile, o nelle relazioni degli abitanti tra loro, si registrano con eccessiva frequenza comportamenti illegali. Le leggi possono essere redatte in forma corretta, ma spesso rimangono come lettera morta. Si può dunque sperare che la legislazione e le normative relative all’ambiente siano realmente efficaci?».
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L'autore
Sergio Ferraris
Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente. È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983.
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