L’Italia alla sfida del clima

Spetta alla detrazione del 55% il primato dell’efficacia fra gli strumenti usati per raggiungere l’efficienza energetica, che supera di tre volte la performance dei certificati bianchi. Lo rivela uno studio di AzzeroCO2 e di Istituto di ricerche Ambiente Italia, presentato a Roma nel recente convegno, L’Italia alla sfida del clima. Ne risulta un’incredibile differenza rispetto ai costi di investimento dei due strumenti utilizzati, che varia dal 2 al 100%. Complice la crisi, detrazioni fiscali e titoli di efficienza energetica hanno comunque portato a un risparmio di energia di 9 Mtep: dai146,5 Mtep al 2005 ai 137,5 del 2010. Il problema, sottolineato da Legambiente è che “gli obiettivi proposti nei piani approvati in questi anni sono stati troppo timidi (attraverso l’efficienza si avrebbe una riduzione di circa 15,8 Mtep, rispetto a un consumo in crescita post crisi stimato a 145,6 Mtep al 2020), e soprattutto accompagnati da interventi che rimangono ancora non chiaramente definiti e con incentivi incerti perché a continuo rischio di cancellazione”. Confindustria stima che individuando con attenzione i campi di intervento più efficaci i risultati di riduzione dei consumi energetici potrebbero raggiungere gli 86 Mtep.

Legambiente sottolinea i due banchi di prova che il nuovo governo Monti ha di fronte per aiutare questa prospettiva. “Da un lato, la fondamentale proroga delle detrazioni fiscali per gli interventi di efficienza energetica in edilizia, dove è diventato necessario rimodulare i benefici per le diverse tecnologie, intervenendo anche sugli anni di detrazione e sui tetti massimi di spesa, in funzione dei benefici energetici realizzabili. Dall’altro, le politiche per il trasporto ferroviario pendolare, che rischia nel 2012 di subire un vero e proprio tracollo a seguito del taglio del 75% delle risorse necessarie a far muovere treni che ogni giorno vengono presi da oltre due milioni e mezzo di cittadini”. D’altra parte la trasversalità del tema rende indispensabile una cabina di regia, perché sono diversi i provvedimenti in discussione e i soggetti coinvolti (ministeri, Autorità per l’energia, Enea).

Edilizia e consumi domestici sono gli ambiti più strategici, perché in base alla normativa europea entro il 2021 tutti i nuovi edifici, pubblici e privati, dovranno sostanzialmente azzerare i consumi energetici. “Bisogna quindi promuovere un significativo miglioramento delle prestazioni del settore – sostiene Legambiente – attraverso le nuove possibilità di controllo create con la certificazione energetica. Una prospettiva chi si costruisce stabilendo da subito, per i nuovi edifici e le ristrutturazioni edilizie oltre una certa dimensione, lo standard minimo obbligatorio di Classe A. È necessario prevedere anche per tutte le ristrutturazioni edilizie il miglioramento della classe energetica di appartenenza, con incentivi in funzione del salto effettuato”. Il meccanismo dovrebbe essere quello del premio, sgravi per esempio, sia per le imprese, edili o di distribuzione che per le famiglie.