Teknecco #13 - Mobilità
La bicicletta, sempre più mezzo da lavoro
Complice la crisi, la bicicletta riacquista un ruolo per lo svolgimento delle professioni del XXI secolo, sia per scelte sostenibili che di risparmio economico
Articolo a firma di Letizia Palmisano
Negli ultimi anni il crescente ritorno alle due ruote come mezzo di locomozione è andato in parallelo all”utilizzo sempre maggiore, della bici anche come strumento di lavoro, sia per scelte ecosostenibili che per ragioni di praticità e di risparmio economico.
Da qualche anno, in Italia – mutuando gli esempi di New York, Tokyo, Londra e Parigi -, si vanno diffondendo i corrieri in bicicletta. Spesso, per motivi di lavoro o di natura privata, v’è necessità di ricorrere ai corrieri per far consegnare in tempi celeri pacchi, documenti e quant’altro non si possa, o voglia, recapitare personalmente.
Negli ultimi anni, in questo settore, le biciclette hanno iniziato a far concorrenza alle due ruote motorizzate. Normalmente gli alfieri in bici trasportano, con qualsiasi condizione metereologica, tutto ciò che possono recapitare i pony express a motore e – grazie alle “bici cargo” con pedane per pacchi oversize – possono trasportare colli di 50 kg.
I costi, mediamente, sono quelli di mercato, variano a seconda della distanza con possibilità di abbonamenti e la competitività dell’operazione è legata al non dover fare i conti con il caro benzina. In merito alle tempistiche – come ci hanno spiegato gli ecoalfieri romani di Eadessopedala – il calcolo riesce ad essere particolarmente preciso e normalmente viene assicurato il recapito entro un paio d’ore dalla chiamata, con la possibilità del supplemento “express” in sessanta minuti. Ciò è possibile anche grazie alla possibilità di sfruttare percorsi alternativi come parchi e vie ciclopedonali. Secondo Eadessopedala, in una ipotetica sfida fra bici e moto all’interno dell’anello ferroviario capitolino, le prime avrebbero addirittura la meglio, mentre in periferia la gara sarebbe aperta.
A Roma, tra gli esempi virtuosi delle due ruote, vi è inoltre la scelta di Zolle, cooperativa che porta a domicilio prodotti della campagna laziale come frutta, verdura, formaggi e carni. L’obiettivo – lanciato con lo slogan “si può fare” – è quello di coprire una quantità sempre maggiore di chilometri grazie alle due ruote. Secondo i dati 2012, un terzo delle “zolle” arrivano sullo zerbino grazie alle bici cargo.
Tra i lavoratori con sellino e manubrio, negli ultimi anni vi sono i poliziotti municipali di alcune città. Le biciclette, infatti, sono più indicate, rispetto ai veicoli motorizzati, per percorrere parchi, isole pedonali o per strade particolarmente strette. L’andatura più lenta poi evita, a differenza degli automezzi a motore, che irregolarità e microcrimini passino inosservati, consentendo, inoltre, di affrontare al meglio eventuali inseguimenti di chi se la dia letteralmente a gambe. Particolarmente apprezzato dalle autorità comunali, anche il fatto che le bici non necessitino di particolare spazio per il parcheggio e siano un ottimo esempio di mobilità sostenibile, soprattutto in tempi di spending review.
Complice anche la crisi e quindi la maggiore propensione ad allungare la vita degli oggetti quotidiani, una figura professionale da sempre legata alla bici che è stata riscoperta è quella dell’arrotino che, per mezzo dei pedali, non solo riesce a girare per la città in cerca di clienti, ma anche ad effettuare il proprio lavoro affilando forbici e coltelli.
Se fino ad oggi, quindi, avete pensato che per dare una svolta al vostro lavoro potreste andarci in bici, perché non scegliere addirittura di cambiare il soffitto del vostro ufficio con il cielo, il vostro tavolo di lavoro con un manubrio e la vostra sedia con un sellino?
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Erino
scrive il 20 dicembre 2013 alle ore 12:14
Gentili signori, con vivo interesse ho letto il vostro articolo, ma in questo momento, si può anche parlare di altro. Giusto, beh chi voglia andare in bicicletta, lasciamolo andare, ma portare, pacchi o persone, sulla bici per lavoro questo, non mi garba. Basta, vedere quanti signori, politici vanno in giro con la scorta e con auto blu senza nessun motivo. La signora, Camusso, tanto che ha da dire, questo non lo vede? Si, vede da questo che ha gli occhi bendati. Prima i mezzi di locomozione a chi lavora, e poi a quelli che vanno a spasso. Saluti, Erino. Uno che è andato in giro facendo Km e Km senza chiedere una lira con la propria macchia, perchè se avessi preso il treno, non sarei mai arrivato, con la bicicletta dopo settimane.