bike to work
Francia, rimborso per il bike-to-work
Iniziati i sei mesi di test per il progetto del ministero dei Trasporti che stimola con incentivi economici l’uso della bici per recarsi al lavoro
“Metro, bulot, dodo”: è un vecchio detto francese che vuol dire “metropolitana, lavoro, nanna”, e sottolinea la routine quotidiana dei lavoratori, in particolare della regione parigina. Questo detto sta per essere rimpiazzato da un ben più moderno “vélo (bicicletta), bulot, dodo”. È infatti partita da pochi giorni la sperimentazione del progetto lanciato nel marzo scorso dal ministro dei Trasporti Frédéric Cuvillier nell’ambito del suo piano per stimolare l’uso delle due ruote.
Venti imprese in tutto il Paese e circa diecimila impiegati coinvolti per un esperimento di bike-to-work che durerà fino al primo dicembre. In pratica, chi userà la bici per recarsi al lavoro riceverà un incentivo di 25 centesimi a chilometro, non cumulabile con il rimborso per l’abbonamento ai trasporti pubblici se non in caso di tragitti complementari (come treno+bici). È stato calcolato che il costo dell’iniziativa peserà sulle aziende coinvolte per circa 110 milioni di euro; costo che, secondo il ministero dei trasporti, sarà ben ripagato dagli effetti positivi sulla salute e sua motivazione degli impiegati.
L’obiettivo della sperimentazione è valutare se estendere anche alla bici gli indennizzi per gli spostamenti casa-lavoro già riconosciuti per l’uso del trasporto pubblico e anche per l’uso dell’auto privata. Durante i sei mesi di test, saranno raccolte informazioni utili alla valutazione del progetto: ad esempio sull’evoluzione di questi spostamenti in bicicletta, sui sistemi di spostamento che sono stati sostituiti dalle due ruote, sui pro e contro di questo progetto, sull’organizzazione pratica effettuata nelle diverse aziende. I risultati saranno resi noti a fine anno e, se incoraggianti, apriranno una seconda fase di sperimentazione molto più ampia.
Una ricerca condotta in Francia da Mti Conseil et Tns Sofresha per il Club delle città e dei territori ciclabili e il Coordinamento interministeriale per lo sviluppo dell’uso della bicicletta (ministero dell’Ecologia, dello Sviluppo durevole e dell’energia) ha dimostrato che le biciclette sono preferite per gli spostamenti alle due ruote motorizzate. I risultati mostrano infatti che, per lo spostamento casa-lavoro, il 5,3% degli intervistati usa la bicicletta almeno qualche giorno alla settimana, contro il 3,4% di chi usa moto o scooter. Rimangono ancora molto alte le percentuali di chi preferisce il trasporto pubblico (14,4%) e l’automobile (69,5%). Le quote rimangono sostenzialmente simili per quel che riguarda gli altri tipi di spostamenti “non lavorativi” o le attività di svago: bici al 3,1%, 2,3% per moto e motorini, 6,8% per i trasporti pubblici e auto al 63,8%.
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L'autore
Stefania Marra
Stefania Marra, giornalista professionista dal 1994, è stata per circa dieci anni caporedattrice della rivista Modus vivendi. Dal 2005 gestisce il modulo pratico di giornalismo al Master di comunicazione ambientale (CTS/Facoltà di Scienze delle comunicazioni Università La Sapienza). Scrive soprattutto di storia sociale dell'alimentazione e di ambiente, settore per il quale ha ricevuto diversi premi giornalistici.
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