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Bologna, un anno di Farmaco Amico | Tekneco

recupero & riuso

Bologna, un anno di Farmaco Amico

Ottimi risultati per il progetto, attivo a Bologna, che coniuga protezione dell’ambiente e solidarietà: raccolti e redistribuiti quasi 250 kg di farmaci

Scritto da il 24 febbraio 2014 alle 8:30 | 10 Commenti

Bologna, un anno di Farmaco Amico

A un anno dall’attivazione del servizio, sono molto lusinghieri i risultati di Farmaco Amico, il progetto di recupero e riutilizzo farmaci non scaduti promosso da Hera, con partner il Comune di Bologna, Fondazione Ant, Last Minut Market, l’Ordine dei farmacisti, l’Usl di Bologna, Ascomfarma, Federfarma e Afm.

Il progetto ha l’obiettivo di recuperare farmaci non scaduti per creare una rete solidale sul territorio interessato, che è il comune di Bologna: quanto raccolto viene riutilizzato da enti no profit che operano in progetti locali o di cooperazione con finalità solidali. Al tempo stesso, Farmaco Amico rappresenta un’azione concreta per la prevenzione dei rifiuti (è bene ricordare che i farmaci sono un rifiuto potenzialmente tossico e quindi vanno smaltiti separatamente) e l’estensione del ciclo di vita dei beni.

Da febbraio a dicembre 2013 sono stati ritirati 375 chili di farmaci; è stato possibile recuperarne il 65%, ben 242 chili, per un valore di 88.000 euro. Fra i farmaci recuperati e destinati al riutilizzo il 40% è rappresentato da diuretici, seguiti a poca distanza dagli antipertensivi; a distanza gli ipoglicemizzanti e una varia famiglia composta da antibiotici, sedativi, Fans…Da rilevare che è praticamente nullo il recupero di farmaci da banco (tachipirina, aspirina ecc.).

Hanno beneficiato dei farmaci recuperati l’Ant (Onlus che si occupa di assistenza domiciliare oncologica), due strutture dell’Opera Padre Marella (una casa di accoglienza ed una comunità per anziani e disabili) e la Onlus Time4life, che si occupa di rifornire di farmaci un ambulatorio pediatrico di una campo profughi e un centro maternità in Siria.

Il progetto è stato esteso ad altre 17 farmacie di Bologna, per un totale di 27, e questa crescita della rete fa sperare per il 2014 di poter recuperare circa 750 chili di farmaci, per un valore di circa 270.000 euro. Con opportune iniziative di sensibilizzazione si prevede di migliorare la quantità e la qualità di quanto recuperato. I farmaci devono essere depositati dai cittadini in appositi contenitori messi a disposizione da Hera presso le farmacie di Bologna che hanno aderito all’iniziativa.

Si tratta di contenitori differenti (di colore verde) da quelli già presenti da anni nelle farmacie, destinati al recupero dei farmaci scaduti. I farmaci donati devono avere dei precisi requisiti, tra i quali una validità residua di almeno sei mesi e le confezioni in uno stato perfetto di conservazione, con lotto e scadenza leggibili. Saranno invece esclusi i medicinali che richiedono particolari precauzioni per la loro conservazione, come la catena del freddo, quelli di solo impiego ospedaliero, gli eventuali farmaci stupefacenti e quelli con la stampigliatura “campione omaggio”.


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L'autore

Stefania Marra

Stefania Marra, giornalista professionista dal 1994, è stata per circa dieci anni caporedattrice della rivista Modus vivendi. Dal 2005 gestisce il modulo pratico di giornalismo al Master di comunicazione ambientale (CTS/Facoltà di Scienze delle comunicazioni Università La Sapienza). Scrive soprattutto di storia sociale dell'alimentazione e di ambiente, settore per il quale ha ricevuto diversi premi giornalistici.


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